Torna (finalmente!) in libreria Teresa Bianco, il pubblico ministero nato dalla frizzante penna di Mauro Rivetti. “Colline rosso sangue” (Golem Edizioni) è una terza avventura molto intensa e consigliato dal Caffè Letterario di Bra.
Lo scrittore albese sarà anche ospite alla 34ª edizione del Salone del Libro di Torino (19 - 23 maggio) e firmerà le copie domenica 22 maggio, dalle ore 17 alle 19, presso lo stand G66, padiglione 2 del Lingotto. Se siete in cerca di un giallo dinamico e accattivante, “Colline rosso sangue” è una garanzia. Le pagine sono pura adrenalina e si intrecciano al gusto di nebbiolo, che si può già assaporare dalla copertina.
Siamo nell’autunno 1967, all’ospedale di Cuneo. Il 18 ottobre ci sono molte nascite. Solo due culle restano senza fiocchi e senza visite. Autunno 2020, Langhe. Alfio Sismondo è titolare di una rinomata cantina di La Morra e vive con la moglie, due figli e la madre, Agata. Tutto bene fino a quando la bellissima moglie scappa con uno scrittore, abbandonando la famiglia.
Anche Agata scompare all’improvviso e Alfio cade preda di incubi, mentre si susseguono efferati omicidi di anziani. La prima vittima è un’ostetrica, seguirà l’ex primario di neonatologia di Cuneo. Ancora una volta le indagini sono condotte dal PM Teresa Bianco, che cerca di far luce sulla sparizione di Agata e di una statua. Scopre che Alfio ha un fratello gemello e che Agata era scappata dall’ospedale di Cuneo, lasciando lì Folco, uno dei due figli, nati da un rapporto occasionale per il quale era stata cacciata di casa.
Folco era cresciuto in un istituto, da cui era fuggito adolescente, iniziando una vita da sbandato che l’ha condotto in Francia. Tornato in Italia è deciso a scoprire le sue origini. Trova la vecchia ostetrica, che lo aveva fatto nascere e si fa raccontare tutto.
Devastato da quella verità, la uccide e inizia a cercare la madre. La rintraccia e la rapisce per ottenere un riscatto con l’intento di rifarsi una vita. La donna cerca di far capire al figlio quanto si sia pentita della sua lontana decisone. Ma non serve. Folco impazzisce e dà la caccia ai colpevoli del suo abbandono per ucciderli, compreso Alfio.
La drammaticità degli eventi si stempera tra i rinomati paesaggi Unesco di Alba Langhe e Roero, fino al gran finale. I Carabinieri mettono Alfio al sicuro e iniziano la caccia all’uomo, giungendo al covo di Folco, dove saranno ritrovate Agata e la statua. Alfio cercherà di aiutare il fratello, al quale, tuttavia, toccherà una sorte impietosa.
Quanta tensione e che emozioni! Buona lettura.