Dal settembre scorso, è attivo il Comitato spontaneo case popolari Bescurone di Bra, che unisce i condomini delle vie Solferino, Cacciatori delle Alpi e Milano, che gravitano intorno a piazza Beppe Fenoglio, nei pressi dello stabilimento Abet. Questo, composto da una quindicina di persone, fa a capo al maestro Filippo Franciosi e presto sarà dotato di una nuova area giochi per bambini. "Il Comune ne ha già predisposta da tempo una in piazza Giolitti. Ora invece ha aperto un cantiere, dove sta sistemando dei piastrellati, nei paraggi del monumento con le mani protese, donato a questa porzione del nostro quartiere dall’Abet, che ha qui la sua sede storica", spiega Franciosi.
La scorsa settimana nel quartiere si è tenuto inoltre il primo degli incontri dell’iniziativa "Libri con le ruote" organizzato dalla Biblioteca di Bra. Quattro operatrici, munite di bicicletta con tanto di piccolo rimorchio porta libri, hanno raggiunto piazza Fenoglio per incontrare i bambini residenti nelle abitazioni circostanti e per consegnare a loro in prestito volumi adatti ai loro gusti e alla loro età. Allo stesso tempo, è stato proposto ai presenti uno spettacolo di "lettura animata". Ricordiamo a tal proposito che l’’iniziativa sarà riproposta nel corso del mese di maggio in via Sobrero (Area giochi) il 9 maggio, a Madonna Fiori (Comitato di quartiere) il 16 maggio, in via Piumati (Giardini pubblici) il 23 e il 30 maggio.
L’obiettivo del comitato spontaneo è porre al centro del dibattito istituzionale il problema dell’edilizia popolare. Precisa Franciosi: "Gli alloggi popolari a Bra sono ad oggi, se non erro, quasi 400, distribuiti in varie zone della città: quella di Via Sobrero e Via De Gasperi, quella di Madonna Fiori, quella di Via Piumati e infine la nostra. Questi aggregati abitativi costituiscono dei miniquartieri all’interno dei quartieri istituzionali che li ospitano, in cui ci si trova tutti ad affrontare ogni giorno i problemi posti dall’affollata e multietnica convivenza, che richiederebbero adeguata e tempestiva risposta. Purtroppo, nella nostra città, come in tantissime altre, prevale una mentalità discriminatoria, costituita da tutta una serie di pregiudizi, fortemente radicati, riguardanti i residenti nel complesso delle case popolari. Queste, per un preconcetto diffuso, sono considerate ‘piccoli ghetti’ dove si concentrano indigenza, mancanza di pulizia e decoro, piccoli episodi di delinquenza".
"Per questo", continua il portavoce "abbiamo lanciato la proposta di costituire dei comitati di gestione dei piccoli quartierini ATC, gruppi di non più di una decina di persone per zona, disposti ad impegnarsi per individuare le esigenze prioritarie della vita del quartierino di riferimento. Chiediamo che questi comitati vengano ascoltati come referenti dell’area da loro rappresentata e riconosciuti a livello istituzionale come interlocutori ufficiali, ammessi a partecipare alle riunioni in cui si esaminano e si discutono le diverse tematiche ATC".
















