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Scuola e corsi | 06 aprile 2022, 08:48

Le Confraternite di Bra argomento della tesi di Eleonora Enria [Foto]

La giovane studentessa si è laureata in Lettere all’Università di Pavia con un omaggio alla sua città

La giovane Eleonora Enria, autrice della tesi sulle Confraternite braidesi

La giovane Eleonora Enria, autrice della tesi sulle Confraternite braidesi

Le Confraternite, sodalizi laicali esistenti sin dal Medioevo, hanno caratterizzato nei secoli la storia delle nostre comunità e segnato la vita del territorio con pregevoli edifici di culto, sede dei riti religiosi e dell’attività di mutuo soccorso dei confratelli.

Tra le tante storie c’è quella antichissima della Confraternita della Santissima Trinità di Bra, meglio conosciuta come dei Battuti Bianchi, che è stata oggetto della tesi di Eleonora Enria, autrice di un’ampia disamina tra iconografia, culto, tradizioni, completata da note e corredo fotografico.

La 23enne braidese si è laureata il 20 settembre 2021, presso la facoltà di Lettere all’Università di Pavia, narrando anche della chiesa di San Giovanni Battista Decollato di Bra, sede dell’Arciconfraternita dei Battuti Neri, attiva nelle opere di misericordia fin dal 1587.

Un buon modo per valorizzare il territorio e far conoscere il passato. La tesi, intitolata ‘Diffusione tardiva della Controriforma in Piemonte: il rinnovamento architettonico e il ruolo delle Confraternite nella chiesa della SS. Trinità a Bra’, ha posto l’accento su uno dei tanti lati inaspettati che la città custodisce come piccoli segreti a cielo aperto.

“L’arte, la sua storia, l’attenzione verso il patrimonio culturale e artistico che ci circonda sono temi che mi stanno a cuore e che ho sempre cercato di approfondire durante i miei studi. In particolare, ritengo necessaria la conoscenza della storia del proprio territorio, in modo da essere consapevoli delle proprie origini, base della nostra identità”.

Sono le parole di Eleonora, ex allieva del Liceo Classico Giolitti-Gandino e un DNA tutto braidese: “L’obiettivo della mia trattazione è stato quello di concentrarmi sulla città in cui ho studiato, Bra, durante un periodo storico ben definito, che va dalla fine del Cinquecento all’inizio del Settecento e dunque caratterizzato dal gusto barocco”.

In ogni pagina si percorre un cammino nell’arte e nella fede popolare, che aiuta a riscoprire la profondità ed il senso delle nostre radici, come spiega lei stessa: “Mi è sembrato interessante approfondire le vicende artistiche e architettoniche di tale lasso temporale, perché in questi anni Bra svolse un ruolo da protagonista nel processo di rinnovamento artistico che caratterizzava l’intero Paese, di cui ho cercato di dare un quadro generale. Numerose furono, infatti, le commissioni di opere d’arte in tutta Italia, ma in Piemonte tale fenomeno si verificò con una peculiarità: esso avvenne in ritardo rispetto al resto della Penisola. Nella mia trattazione ho delineato i motivi di questo scarto, dimostrando come diversi sono stati i fattori che lo hanno determinato: i dettami imposti dal Concilio di Trento, l’ingerenza dei Savoia e l’indole della popolazione piemontese”.

Aggiungendo un po’ delle suggestioni storiche e religiose: “Tra le committenze che caratterizzarono quest’epoca di fervore costruttivo mi sono sembrate particolarmente illuminate quelle volute dalle Confraternite, che a Bra svolsero azioni fondamentali. Nella città della Zizzola le associazioni di cittadini erano due: i Battuti Bianchi ed i Battuti Neri. Entrambi i gruppi svolsero attività indirizzate al benessere della comunità, al sostegno dei più poveri, degli ammalati, degli emarginati. Le loro attenzioni, inoltre, non si limitarono all’assistenza dei cittadini, ma furono rivolte anche al campo artistico: i Battuti Bianchi fecero costruire la chiesa della Santissima Trinità, mentre i Battuti Neri quella di San Giovanni Battista Decollato”.

A parlare è ancora la studentessa, meravigliata di ciò che si è trovata davanti agli occhi nell’opera d’indagine: “A queste due importanti opere architettoniche ho scelto di dedicare la mia trattazione, non solo per l’indubbia qualità artistica che esse dimostrano, ma anche per le pitture, gli stucchi, le sculture, gli arredi sacri che esse contengono e che vanno a costituire importanti testimonianze di questo periodo storico”.

Dedicato a chi ha la pazienza di stupirsi scoprendo i tanti tesori che si sfiorano ogni giorno con discrezione, perché gli edifici e le architetture non forniscono solo indirizzi, ma definiscono la nostra identità. “Osservando l’architettura della chiesa della Santissima Trinità - spiega la ragazza -, colpisce la facciata. Il suo bianco crea un contrasto con l’ala di Bra da cui vi si accede e la sua partitura ordinata in due ordini risponde al rigore architettonico imposto dalla Controriforma. Lo stupore, inoltre, cresce ulteriormente nel momento in cui si entra nella chiesa e si scoprono i tesori barocchi che essa contiene”.

La lezione poi è quella di non dare nulla di scontato e di fare come lei, che ha scelto di distillare qualche goccia di preziosa essenza braidese per goderne a piccoli sorsi: “La stesura della tesi mi ha permesso di appassionarmi ulteriormente a Bra, alle sue chiese, ai suoi cittadini e di avvicinarmi in prima persona ai numerosi documenti e alle importanti fonti iconografiche che questa piccola città ha prodotto”.

Ma l’agognato pezzo di carta è solo un punto di partenza. Il prossimo step sarà quello di conseguire la Laurea magistrale in Storia dell’arte presso l’Università degli Studi di Torino. Brava Eleonora!

Silvia Gullino

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