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Attualità | 16 marzo 2022, 18:19

Nella chiesa San Giuseppe il benvenuto di Alba ai profughi arrivati dalla Polonia [FOTO]

Nella sede di Proteggere Insieme il saluto delle autorità comunali e del vescovo Marco Brunetti alle cinque madri in fuga dalla guerra coi loro bambini

Fotoservizio di Barbara Guazzone

Fotoservizio di Barbara Guazzone

C’erano anche il vescovo, monsignor Marco Brunetti, l’assessore comunale alle Politiche Sociali Elisa Boschiazzo, il presidente del Consiglio comunale Domenico Boeri e il capo di gabinetto del Sindaco Leonardo Prunotto, insieme al presidente di Proteggere Insieme Roberto Cerrato, a quello dell’associazione giovanile FuturAlba Edoardo Bosio e al volontario Andrea Olimpi in rappresentanza del Comitato Locale della Croce Rossa Italiana al momento di benvenuto col quale, nella chiesa di San Giuseppe, la capitale delle Langhe ha accolto i dieci profughi ucraini (sono cinque giovani madri con altrettanti bambini) giunti ieri ad Alba da Cracovia.

A portarli sino ai piedi delle Langhe, dopo un viaggio di circa 1.600 km e durato ventiquattr’ore, erano stati mezzi coi quali le stesse tre associazioni avevano raggiunto la cittadina di Rzeszów, al confine tra Polonia e Ucraina, per recapitare alla popolazione del paese orientale il carico di medicinali e materiale sanitario raccolto in città grazie anche al sostegno di realtà quali la Diocesi, il Gruppo Scout, le farmacie e numerose scuole.

Le donne, che in patria hanno lasciato i loro compagni e mariti, arruolati tra le forze dell’esercito ucraino impegnato nel conflitto bellico in corso dal 24 febbraio scorso, hanno così il ricevuto il benvenuto delle autorità e delle associazioni che da ieri le stanno temporaneamente ospitando, nella sede dell’Associazione comunità Papa Giovanni XXII ad Altavilla.

Tre di loro, insieme ai figlioletti, partiranno già nei prossimi giorni alla volta delle Marche, dove saranno sistemate a cura della Fondazione Bocelli.

Alle quattro persone, che rimarranno invece ad Alba, nell’occasione è stato illustrato l’iter da seguire per quella che sarà la loro permanenza in zona. Avranno 90 giorni di tempo per segnalare la propria presenza e avviare le pratiche previste per quanto riguarda le vaccinazioni anti Covid (della quale già dispongono, è stato evidenziato anche durante l’incontro), la possibilità di fruire dei servizi sanitari e quella di inserire i figli nelle scuole del territorio. 

Ezio Massucco

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