“Irricevibili, insoddisfacenti, impraticabili e provocatorie”.
Con queste parole gli addetti alla manutenzione della Engie - società che ha in gestione l’appalto per conto della multinazionale francese di 47 siti Alstom in tutta Europa – motivano l’apertura dello stato di agitazione.
L’iniziativa arriva a seguito dell’incontro con l’azienda dopo diversi giorni consecutivi di blocco delle attività nelle scorse settimane. Sciopero che aveva coinvolto circa venti lavoratori.
Prima di questa iniziativa, alla fine del 2021, i lavoratori Engie di Savigliano erano saliti sulle barricate in quanto aleggiava la possibilità di un mancato rinnovo dell’appalto. Situazione poi rientrata vista la proroga e il mantenimento dell’organico attuale.
Ma, come ha spiegato nei giorni Paolo Giordanendo, Rsu Uilm all’Alstom di Savigliano: “L’azienda dopo il rinnovo ha avanzato la proposta di lavorare il sabato con retribuzione ordinaria e non straordinaria. Questo per avere margini di guadagno più accettabili.”
Spiegando che: “non vi è l’esigenza di chiedere ulteriori sacrifici a chi si è visto in questi anni di cambi appalto con almeno quattro nuovi datori di lavoro con riduzioni continue salariali e sacrifici di varia natura”.
Quei giorni di sciopero consecutivi hanno portato a un nuovo incontro con Engie che però non ha soddisfatto i lavoratori sia per quanto riguarda la parte economica che per l'incremento dell'organico di lavoro.
Con queste motivazioni nell'assemblea, che si è tenuta ieri, mercoledì 9 febbraio, è stato proclmato lo stato di agitazione con il blocco degli straordinari e delle flessibilità con la sola eccezione per le reperibilità per la messa in sicurezza degli impianti.
“Riteniamo ingrato e ingeneroso – scrivono i lavoratori in una nota della Uilm – questo trattamento nei confronti di chi in questi tre anni di contratto in Engie ha generato ricchezza per la società.”
Respinta la proposta dell’azienda, l’iniziativa sindacale sarà protratta fino a nuova comunicazione.