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Attualità | 10 febbraio 2022, 14:55

Alba, nei laboratori del "Cillario Ferrero" biologia e chimica diventano divertenti

Curiosa competizione per gli alunni suddivisi in gruppi. La miglior riproduzione dei modellini di Dna e Rna realizzati con materiali riciclati è stata quella di Francesca Casavecchia, Martina Curti e Giada Curti

Le studentesse premiate Francesca Casavecchia, Martina e Giada Curti insieme alla  dirigente scolastica Paola Boggetto

Le studentesse premiate Francesca Casavecchia, Martina e Giada Curti insieme alla dirigente scolastica Paola Boggetto

L'8 febbraio scorso, l'Istituto d'Istruzione Secondaria Superiore "Piera Cillario Ferrero" di Alba ha ospitato la premiazione di una stimolante competizione.
Divisi in diversi gruppi i ragazzi del Settore Turistico dell'istituto albese erano stati chiamati a realizzare i migliori modellini statici del DNA e dell'RNA. Uniche regole il rispetto dell'altezza massima del modellino non superiore ai 40 centimetri, e l'utilizzo di soli materiali riciclabili ed amici dell'ambiente.

La maggior parte dei voti, pervenuti a tutto il personale scolastico e agli studenti, ha premiato la composizione del gruppo formato da Francesca Casavecchia, Martina Curti e Giada Curti.
I loro due modellini sono stati quindi considerati come le più fedeli rappresentazioni, a livello scientifico, dell'Acido Desossiribonucleico (DNA) e dell'Acido Ribonucleico (RNA), ovvero gli acidi nucleici che, insieme alle proteine, ai carboidrati ed ai lipidi, costituiscono le macromolecole: il fondamento di tutte le forme di vita fino ad ora conosciute.
Alle tre studentesse è stato assegnato, come premio, un libro su Leonardo Da Vinci, mentre i modellini da loro realizzati saranno esposti nell'aula di Scienze del "Cillario Ferrero" allo scopo di coadiuvare lezioni future.

La professoressa Romagnosi, insegnante di Scienze Integrate presso l'Istituto scolastico albese, dichiara: «In compiti riguardanti la Biologia o la Chimica, spesso, si ha una percezione della Scienza molto poco pratica.
Nella ricostruzione di modellini possono essere coinvolti più sensi quali il tatto, con la manualità arricchente, la creatività, nella gestione del progetto, e la giusta preparazione delle varie parti che compongono un elemento, oggetto di studio, nel ripasso generale delle conoscenze».

Interessante la descrizione che Giada, Martina e Francesca riportano a proposito del lavoro svolto: «Per realizzare i modellini di DNA e RNA abbiamo utilizzato materiali riciclati che avevamo in casa. Per la base un pannello coibentato di poliuretano, avvolto con carta velina di una scatola di scarpe. Come asta di supporto abbiamo utilizzato un bastoncino in legno per orchidee, sul quale abbiamo incollato con la colla a caldo gli stecchi dei ghiaccioli dipinti con i colori a tempera, collegati fra loro attraverso un filo in lana.

Per eseguire il lavoro abbiamo dovuto sfruttare la nostra creatività, realizzando schizzi e, successivamente, dipingendo e assemblando l’intero modellino.
Ci siamo divertite e confrontate, ci è piaciuto affrontare questa esperienza che ci ha permesso di toccare con mano un argomento trattato a lezione.
Siamo molto soddisfatte del nostro lavoro anche se è stato lungo e impegnativo.
È affascinante pensare come il DNA sia diverso da persona a persona e questo ci permette di poter svolgere  tutte le funzioni vitali e di poter essere unici rispetto agli altri».

La costruzione di modellini, affiancati alla spiegazione teorica in classe, riesce ad essere, quindi, una forma di aggregazione tra studenti e, allo stesso tempo, un metodo più incisivo nel raffigurare corpuscoli difficili da rapportare alla realtà o alla sola visualizzazione al microscopio.

Redazione

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