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Attualità | 15 gennaio 2022, 10:27

Farmacie in affanno: mancano medicinali. Caccia all’antibiotico che dovrebbe curare - ma non lo fa - il Coronavirus

Mana, presidente Federfarma Piemonte: “Nessun allarme, i dottori possono fare altre prescrizioni con la stessa efficacia"

Farmacie in affanno: mancano medicinali. Caccia all’antibiotico che dovrebbe curare - ma non lo fa - il Coronavirus

Antibiotici, sciroppi, antipiretici e pastiglie contro la pressione alta e la ritenzione idrica, sono quasi introvabili negli scaffali delle farmacie. Tra questi a scarseggiare è l’azitromicina, più conosciuto con il nome commerciale Zitromax, l’antibiotico che combatte l’infezione a livello delle alte vie respiratorie, inserito tra i protocolli di cure, stilati dal ministero della Salute contro l’infezione da Covid.

Una carestia che riguarda non solo i medicinali “di marca”, ma anche quelli nella versione equivalente, visto che a mancare è il così detto “principio attivo”.

“È vero, molti farmaci iniziano a scarseggiare - spiega il presidente regionale Federfarma, Massimo Mana -, ma non creiamo inutili allarmismi. A determinare questa carenza è tutta una serie di fattori che sommati rallentano la distribuzione. Mi riferisco al consumo delle scorte in questi ultimi due anni di pandemia, alla difficoltà dei trasporti e delle grandi aziende farmaceutiche, in affanno per la mancanza di materie prime e anche di personale, colpito da Coronavirus o in quarantena. Non dimentichiamo poi che Cina ed India sono i maggiori rifornitori di principi attivi, ma da anni questi due Paesi sono bloccati o comunque molto rallentati, dalla pandemia. Inoltre quest’anno è tornata l’influenza, patologia completamente assente l’anno scorso, per cui è ripresa la vendita di farmaci che fino a qualche mese fa non venivano più richiesti".

È un problema organizzativo - prosegue il dottor Mana -, si è spezzata una catena tra fornitori e distributori che crea sugli arrivi in farmacia a singhiozzo. Ma nel caso in cui un medicinale sia introvabile per alcuni giorni, la soluzione è quella di rivolgersi al proprio medico di base che saprà prescrivere un altro farmaco altrettanto adeguato alla patologia riscontrata”.

È soprattutto la carenza di azitromicina ad aver scatenato il panico tra i clienti, visto che viene prescritto ai malati Covid.

“Sfatiamo una credenza - precisa il presidente Mana - l’azitromicina è un antibiotico ad ampio spettro, capace di coprire molte infezioni batteriche. È uno dei principi attivi normalmente più prescritti, indipendentemente dal Covid”.

Ma è una falsa credenza che questi farmaci siano efficaci per curare l’infezione da SarsCoV-2, per favorire la guarigione o essere meno contagiosi.

“Infatti - prosegue il presidente regionale Federfarma - non sono mai stati autorizzati né raccomandati con queste indicazioni. Gli antibiotici come terapia per l’infezione da SarsCoV-2 non vanno presi, a meno che il medico non riscontri una sovrapposizione batterica, cioè un’infezione causata da un germe, che si aggiunge a quella virale approfittando della debolezza dell’organismo. Gli antibiotici sono attivi solo contro i batteri e non hanno efficacia contro i virus, che possono essere contrastati da antivirali specifici”.

Infine un consiglio: “Non fate la corsa ad accaparrarvi un farmaco perché forse un giorno potrà servirvi. Lasciatelo a chi ne ha davvero bisogno e affrontate la situazione sanitaria con il proprio medico, quando ce n’é bisogno”.

NaMur

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