"Si sta verificando quello che era ampiamente prevedibile che si verificasse. Oggi (ieri, ndr) abbiamo chiuso un’ulteriore sala operatoria per fare fronte all’esigenza di personale. Ne rimangono aperte due, sulle sette-otto che finora eravamo riusciti a mettere in funzione e sulle undici di cui disponiamo nel nuovo ospedale. Questo è uno degli effetti dell’incremento di ricoveri Covid, che per quanto riguarda i casi più gravi riguardano tutte persone non vaccinate. Nei pochi casi in cui questa circostanza non ricorre, o siamo di fronte a un ciclo vaccinale non completo, oppure parliamo di persone che purtroppo sono veramente compromesse dal punto di vista delle condizioni generali, per le quali la risposta al vaccino è più scarsa".
Così il direttore generale dell’Asl Cn2 Massimo Veglio commenta il dato dell’incremento di ricoveri registrato nel plesso unico di Alba e Bra, dove nell’ultima settimana i pazienti in cura per Covid sono passati dai 34 dello scorso 3 gennaio ai 51 comunicati ieri, lunedì 10, con un incremento del 50% in sette giorni e cinque persone in terapie intensiva.
"Parliamo di un numero – prosegue il dirigente – che complessivamente, e almeno per il momento, è comunque di molto inferiore rispetto ai valori della seconda ondata, quando arrivammo a sfiorare le 200 persone in cura. Il problema è che da una parte non è finita qui, visto che tutti i giorni arrivano nuovi pazienti, mentre quelli già ricoverati richiedono lunghi tempi di dimissioni. E dall’altra che, come già ripetuto più volte, 50 ricoverati impegnano una quantità di personale importantissima. Questo mentre, a differenza di un anno fa, abbiamo comunque un alto numero di pazienti ordinari cui dare assistenza e nel frattempo abbiamo da gestire anche il prosieguo della campagna vaccinale. Il risultato è che, ancora una volta, la gestione della macchina sanitaria si è fatta ancora una volta veramente problematica e porterà danni seri, viste la mancate risposte che siamo costretti a dare ad altri tipi di bisogni".
"Indubbiamente il vaccino ha fatto il suo effetto – dice ancora il dottor Veglio tornando sulle ospedalizzazioni –. Ma di persone ancora da vaccinare ne abbiamo ancora 30mila, e passare da 50 a 100 ricoveri è facilissimo. Nel frattempo però abbiamo fatto i cenoni e ora apriamo le scuole…".
Grazie agli ultimi provvedimenti del Governo si registra intanto un incremento delle prime dosi, passate "dalle 20, 30 o 50 al giorno delle ultime settimane alle circa 100 che somministriamo da qualche giorno a questa parte, su un totale di 1.500-1.600 al giorno".
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sabato 14 settembre
venerdì 13 settembre