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Attualità | 11 gennaio 2022, 15:16

Verduno, la nuova ondata dei ricoveri ferma le sale operatorie: due su otto quelle ancora attive

Ieri l’ennesima riduzione delle attività chirurgiche non urgenti in ragione di un numero di pazienti Covid tornato a superare le 50 unità. Intanto risale il numero delle prime dosi

Massimo Veglio, direttore generale dell'Asl Cn2 (foto di Barbara Guazzone)

Massimo Veglio, direttore generale dell'Asl Cn2 (foto di Barbara Guazzone)

"Si sta verificando quello che era ampiamente prevedibile che si verificasse. Oggi (ieri, ndr) abbiamo chiuso un’ulteriore sala operatoria per fare fronte all’esigenza di personale. Ne rimangono aperte due, sulle sette-otto che finora eravamo riusciti a mettere in funzione e sulle undici di cui disponiamo nel nuovo ospedale. Questo è uno degli effetti dell’incremento di ricoveri Covid, che per quanto riguarda i casi più gravi riguardano tutte persone non vaccinate. Nei pochi casi in cui questa circostanza non ricorre, o siamo di fronte a un ciclo vaccinale non completo, oppure parliamo di persone che purtroppo sono veramente compromesse dal punto di vista delle condizioni generali, per le quali la risposta al vaccino è più scarsa".

Così il direttore generale dell’Asl Cn2 Massimo Veglio commenta il dato dell’incremento di ricoveri registrato nel plesso unico di Alba e Bra, dove nell’ultima settimana i pazienti in cura per Covid sono passati dai 34 dello scorso 3 gennaio ai 51 comunicati ieri, lunedì 10, con un incremento del 50% in sette giorni e cinque persone in terapie intensiva.  

"Parliamo di un numero – prosegue il dirigente – che complessivamente, e almeno per il momento, è comunque di molto inferiore rispetto ai valori della seconda ondata, quando arrivammo a sfiorare le 200 persone in cura. Il problema è che da una parte non è finita qui, visto che tutti i giorni arrivano nuovi pazienti, mentre quelli già ricoverati richiedono lunghi tempi di dimissioni. E dall’altra che, come già ripetuto più volte, 50 ricoverati impegnano una quantità di personale importantissima. Questo mentre, a differenza di un anno fa, abbiamo comunque un alto numero di pazienti ordinari cui dare assistenza e nel frattempo abbiamo da gestire anche il prosieguo della campagna vaccinale. Il risultato è che, ancora una volta, la gestione della macchina sanitaria si è fatta ancora una volta veramente problematica e porterà danni seri, viste la mancate risposte che siamo costretti a dare ad altri tipi di bisogni".  

"Indubbiamente il vaccino ha fatto il suo effetto –
dice ancora il dottor Veglio tornando sulle ospedalizzazioni –. Ma di persone ancora da vaccinare ne abbiamo ancora 30mila, e passare da 50 a 100 ricoveri è facilissimo. Nel frattempo però abbiamo fatto i cenoni e ora apriamo le scuole…".

Grazie agli ultimi provvedimenti del Governo si registra intanto un incremento delle prime dosi, passate "dalle 20, 30 o 50 al giorno delle ultime settimane alle circa 100 che somministriamo da qualche giorno a questa parte, su un totale di 1.500-1.600 al giorno".

Ezio Massucco

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