Una mano che emerge dal terreno arido per sorreggere il mondo, un intreccio di chiavi, che lotta contro il tempo.
Questa l'opera che l'artista Franco Sebastiano Alessandria ha svelato a "Baladin" di Piozzo nella serata di giovedì 2 dicembre, in occasione della residenza della band cuneese dei "Marlene Kuntz".
Una scultura dedicata al pensiero del progetto "Karma Klima".
"Ringrazio Teo Musso per avermi chiesto di prendere parte attiva al progetto" - spiega Alessandria - "Fin dal primo appuntamento ad Ostana ho condiviso la filosofia di "Karma Klima". L'opera vuole essere un invito a riflettere: il tempo per cambiare le cose è quasi esaurito, se non agiamo in fretta che futuro lasceremo ai nostri figli e ai nostri nipoti?".
Circa 500 le chiavi che l'artista ha utilizzato per assemblare il mondo.
“Le chiavi" - prosegue - "sono diventate la mia firma. Le dipingevo già nei miei quadri, ma diversi anni fa, ho iniziato ad utilizzarle per creare sculture. Le chiavi antiche depositarie di generazioni di gioie e dolori, di nascite e di morti, di perdite e di desideri, saldate tra di loro per aprire nuove porte e nuovi sogni".
Nell'opera svelata al Baladin, Alessandria ha anche incastonato un orologio-sveglia che si sta distruggendo, perdendo le molle che servono per ricaricarlo, proprio a voler simboleggiare il tempo che sta per esaurirsi.
"Il tempo per combattere il cambiamento climatico non è infinito" - conclude l'artista - "ognuno deve fare la propria parte; sul globo ho inserito il simbolo del karma, il nodo infinito: l'intreccio perenne tra cause ed effetti. Tutti dobbiamo riflettere sulle conseguenze delle nostre azioni".
Diverse le opere dell'artista che si possono ammirare a Piozzo, in provincia, ma anche fuori dai confini nazionali. Lo scorso anno, a Farigliano, era stato esposto un Cristo crocifisso alto più di tre metri, interamente realizzato con chiavi e serrature antiche.