“Abbiamo bisogno di una comunità che ci sostenga, ci aiuti e in cui ci aiutiamo a vicenda per guardare avanti. Non siate tra quelli che seminano disperazione e suscitano diffidenza costante, questo neutralizzerebbe la forza della speranza che ci viene offerta dallo Spirito di Cristo risorto. Al contrario, lasciati abitare da questa speranza, ti darà il coraggio di seguire Cristo e di lavorare insieme e per i più svantaggiati, in particolare quelli che hanno difficoltà ad affrontare le difficoltà del tempo presente”. Lo ha scritto papa Francesco in occasione del 43° pellegrinaggio di pace sulla Terra promosso ogni anno dalla Comunità di Taizé.
L’incontro sul tema ‘Sperare nel tempo favorevole e sfavorevole’ doveva fare quest’anno tappa a Torino, ma la pandemia ha costretto a rinviare di un anno. Riprendendo alcuni passi dell’enciclica ‘Fratelli tutti’, il Pontefice invita i giovani a camminare nella speranza: “Possiate continuare a sviluppare una cultura dell’incontro e della fraternità e camminare insieme verso questo orizzonte di speranza svelato dalla risurrezione di Cristo”.
A Bra, alcuni giovani che hanno fatto esperienza della comunità fondata nel 1940 da frère Roger, si sono impegnati nell’animazione di una preghiera cittadina, aperta a tutti, senza distinzione di Parrocchie, gruppi, movimenti ed età, come segno di una comunione e di una fiducia in Dio e tra gli uomini necessaria per ottenere la vera pace.
La preghiera di Taizé è fatta soprattutto di silenzio, canti, meditazione della Parola e si tiene in un’atmosfera di raccoglimento e di accoglienza: l’ambiente viene illuminato dalla calda luce di molte candele, vengono stesi attorno all’altare tappeti variopinti, perché i fedeli possano sedere gli uni accanto agli altri in perfetto stile ecumenico.
Stanno sulle dita di una mano le proposte che la comunità di Taizé offre ai giovani per vivere “Il coraggio della Misericordia”. La prima è “Affidarci a Dio che è Misericordia”. La seconda è “Perdonare sempre e ancora”. La terza: “Avvicinarsi da soli o insieme ad altri, a una situazione di difficoltà”. C’è poi la richiesta di “Espandere la misericordia alle sue dimensioni sociali”, in particolare a “Donne, uomini e bambini che sono costretti ad abbandonare la propria terra”. E ancora: “Andiamo oltre la paura dello straniero, delle differenze di cultura”, perché se l’afflusso dei rifugiati e dei migranti crea delle difficoltà, può anche offrire delle possibilità.
Gli incontri di preghiera si svolgeranno presso la cripta del Santuario della Madonna dei Fiori, alle ore 21. Si comincia giovedì 11 novembre con la testimonianza dei frères di Taizè e poi si andrà avanti ogni secondo venerdì del mese, osservando il seguente calendario: venerdì 10 dicembre con Mauro Donato, diacono seminarista; venerdì 14 gennaio 2022 con Giona Cravanzola, diacono della comunità Giovanni XXIII; venerdì 11 febbraio 2022 con Elisa Cagnazzo della Fraternità della Trasfigurazione; venerdì 11 marzo 2022 con gli sposi cristiani Chiara e Luca Lorusso; venerdì 8 aprile 2022 con le Sorelle Clarisse di Bra; conclusione venerdì 13 maggio con Mattia Miggiano, seminarista della diocesi di Nardò-Gallipoli.