L’Italia ha riscritto la storia dell’atletica leggera italiana ai Giochi di Tokyo. Domenica 1° agosto, nei 10 minuti più emozionanti di sempre, sono arrivate due medaglie pesantissime.
Incredibile Marcell Jacobs che ha vinto l’oro nei 100 metri, la gara regina delle Olimpiadi, con il tempo di 9”80, nuovo record italiano ed europeo. Appena 10 minuti prima era arrivato l’oro nel salto in alto con Gianmarco Tamberi, volato a 2,37 metri, in ex aequo con il qatariota Barshim.
Una doppietta che ha fatto il giro del mondo e celebrata su Facebook anche dal poeta braidese Bernardo Negro, attraverso delicati versi in cui si percepisce passione e commozione. Una poesia semplice che arriva direttamente alla sede dei sentimenti, facendoci immaginare tutti quei bambini che credono nel loro futuro.
Ecco il testo integrale di “Jacobs e Tamberi”
La freccia è la scia della pista
ed è un uomo, Jacobs, sui cento metri
solista della velocità. Vuole
avvolgersi dal tricolore per dire
che il sorriso ha i colori più belli
e lo raggiunge Tamberi che mette
l’asticella ai confini del cielo
per alzarsi da terra con lo scatto
che confonde l’azzurro della maglia
col tramonto oscillante su Tokyo.
Hanno fatto la Storia in un tempo
che ha vinto i secoli in lampi di attimi.
Alla tv ho visto il sogno del tempo
con te e con Bra che urlava la sua Estate,
pronta a giocarsi scatti di gioia
nel respiro sotto le mascherine.
Jacobs e Tamberi non sono arrivo,
ma ripartenza ove volge il sogno.










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