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Attualità | 19 luglio 2021, 13:08

At-Cn, i viadotti tra Roddi e Cherasco presentano "elementi di forte criticità"

Il Ministero della Cultura sposa le riserve di Italia Nostra Piemonte e Osservatorio del Paesaggio di Langhe e Roero. Il sodalizio ambientalista torna a chiedere un confronto con gli amministratori locali e i responsabili dei dicasteri coinvolti nell’opera

Un'immagine del marzo scorso: la visita del ministro Morelli al cantiere per il completamento dell'A33

Un'immagine del marzo scorso: la visita del ministro Morelli al cantiere per il completamento dell'A33

"(…) la variante di cui al sub-lotto II.6.a presenta elementi di forte criticità e contrasto rispetto alla obbligatoria tutela del patrimonio culturale e del paesaggio, come anche dei siti riconosciuti nella Lista del patrimonio mondiale dell’Unesco dei Paesaggi vitivinicoli di Langhe-Roero e Monferrato e delle Residenze Sabaude (ex Tenuta di reale di Pollenzo). Per quanto sopra si assicura l’attenzione, nel senso sopra indicato, di questa Direzione Generale Abap nel prosieguo delle fasi di Via e di autorizzazione del progetto di cui trattasi".

Con queste parole l’architetto Federica Galloni, responsabile della Direzione Generale Archeologia Belle Arti e Paesaggio presso il Ministero della Cultura, ha accolto le perplessità che l’Osservatorio del Paesaggio di Langhe e Roero esprime da tempo sulle modalità progettuali del completamento dell’autostrada A33 Asti-Cuneo, come determinate col nuovo piano economico dell’opera definitivamente approvato dal Ministero delle Infrastrutture e Trasporti nella scorsa primavera.

Il passaggio citato chiude la missiva con la quale, nei giorni scorsi, il Ministero ha risposto alla sollecitazione partita dal Consiglio Regionale di Italia Nostra Piemonte, che dell’Odp fa parte insieme ad altre quindici associazioni del territorio di Langhe e Roero.

"Francamente non comprendiamo perché larga parte degli amministratori locali, anziché sostenere gli interessi della concessionaria, non stiano al nostro fianco nell’esigere che la committente (cioè il Ministero) utilizzi le flessibilità offerte delle delibere Cipe menzionate e le opportunità offerte dalla Ue", torna a sottolineare il direttivo dell’Odp Langhe e Roero, che da mesi esprime le proprie perplessità sull’abbandono del tracciato in galleria sotto la collina di Verduno e la contestuale adozione di un progetto fuori terra che prevederà un attraversamento tramite viadotti nella valle tra il confine Roddi-Verduno e il "moncone" di Cherasco.

Per il sodalizio l’alternativa di un ritorno al progetto che nel 2012 aveva già ottenuto tutte le autorizzazioni necessarie, compresa quella di valutazione dell’impatto ambientale (Via), sarebbe di facile realizzazione pure sotto il profilo economico, anche grazie alla possibilità di ricorrere ai fondi del Pnrr per ovviare al maggior costo, rispetto alla soluzione fuori terra poi caldeggiata dal concessionario e fatta propria dal Ministero delle Infrastrutture.
In particolare l’Odp chiede di:

- realizzare il tunnel a due fornici a carreggiata ridotta al posto dei viadotti (extra costo stimato rispetto alla soluzione esterna ed a carreggiata piena: circa 150-180 milioni di euro);

- ottenere la totale gratuità all’interno della tratta Castagnito-Cherasco escluso il transito, a ristoro delle opere già realizzate dal territorio e cedute alla concessionaria (extra costo stimato per la totalità degli anni residui della concessione: circa 12 milioni di euro);

- realizzare le opere complementari, già concordate e ritenute indispensabili sia per migliorare la viabilità locale sia per convogliare sulla A33 quanto più traffico possibile, quali la Sp 7 – tronco Roddi Pollenzo - e la variante di Pollenzo (stimabili in qualche decina di milioni di euro);

- completare con certezza l’autostrada entro il 2024, come richiesto dalla delibera Cipe: infatti tutta la tratta 2.6 (Roddi-Cherasco) con la soluzione del tunnel è immediatamente cantierabile, in quanto già autorizzata.

"Le proposte sopra riportate consentirebbero il completamento di un’opera estremamente necessaria per l’economia locale, senza tuttavia sfregiare ulteriormente un paesaggio agricolo di eccellenza, patrimonio dell’umanità", prosegue il coordinamento tra associazioni, che quindi giudica "molto grave che si continui a buttare sabbia negli occhi ai cittadini delle Langhe, del Roero, di Bra e di Alba, tempestati negli ultimi anni dallo stillicidio di dichiarazioni di ogni parte politica, spesse volte smentite dopo poco tempo, senza mai accettare un dibattito pubblico che serva finalmente a chiarire e ad approfondire seriamente questo argomento di fondamentale importanza per il territorio".
 
Da qui la richiesta di "sollecitare l’attenzione degli amministratori locali nonché promuovere un confronto tecnico tra l’Osservatorio e i rappresentanti dei Ministeri che hanno il potere di decidere sulle modalità del completamento dell’opera, mediante l’organizzazione di un webinar in streaming in cui le parti possano dimostrare la validità delle proprie tesi e confutare, se necessario, quelle della controparte".  

E. M.

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