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Attualità | 21 aprile 2021, 14:46

Vaccinazioni in Langhe e Roero, Veglio: "Al 50% entro l’estate, in sicurezza a fine autunno"

La campagna dell’Asl Cn2 a un quarto della popolazione interessata. Rimangono però da raggiungere 112mila persone, mentre l’ultima fornitura settimanale giunta a Verduno è di 5mila dosi. Trecento i docenti che hanno rifiutato AstraZeneca

Massimo Veglio, direttore generale Asl Cn2 (foto Barbara Guazzone)

Massimo Veglio, direttore generale Asl Cn2 (foto Barbara Guazzone)

Le ultime dal fronte ospedaliero e l’avanzamento della campagna vaccinale. Sono i temi – insieme al progetto per la conversione del vecchio ospedale in casa della salute – che nella serata di ieri, martedì, hanno impegnato per oltre due e mezzo il direttore dell’Asl Cn2 Massimo Veglio, chiamato ad aggiornare la IV Commissione del Consiglio comunale albese sullo stato dell’arte dell’emergenza sanitaria.

Alla presenza del presidente di Commissione, l’avvocato Gionni Marengo, del sindaco Carlo Bo, del presidente del Consiglio comunale Domenico Boeri e di diversi rappresentanti della maggioranza e dell’opposizione in Consiglio il dottor Veglio è tornato a dare i numeri della situazione ospedaliera, in lieve miglioramento dopo i difficili momenti delle scorse settimane.

"Da una settimana a questa parte – ha esordito – registriamo una sensibile riduzione dei nuovi casi sul territorio. E quindi una conseguente riduzione dei soggetti che dobbiamo seguire a domicilio. Negli ultimissimi giorni abbiamo poi anche registrato una riduzione dei ricoveri ospedalieri, complice anche – purtroppo – un incremento nei decessi, che come già nelle precedenti ondate sono arrivati in un certo numero a diverse settimane dall’ondata dei ricoveri, spesso in modo ravvicinato gli uni con gli altri. Il calo dei ricoveri è quindi frutto dei minori ingressi come del maggiore numero di decessi registrato negli ultimi giorni".

"A Verduno la terza ondata è giunta a portare un massimo di 156 pazienti", ha quindi ricordato il direttore generale Asl, ampliando il raggio del ragionamento. "Ora ne abbiamo 93 (mentre scriviamo, mercoledì 21 aprile, questo dato è sceso a 76. Ad aggiornare questo numero lo stesso Veglio, pochi minuti fa, ospite di una diretta streaming organizzata dall’Associazione Commercianti Albesi, ndr), con 8 persone in rianimazione e una ventina in terapia sub-intensiva. Ovviamente è una situazione dinamica. Ricordo sempre che il numero massimo dei ricoveri avuti ad Alba durante la prima ondata era stato di 96. Quindi è vero che ora si sono ridotti di un terzo, ma sono pur sempre un impegno sanitario notevole a carico della struttura. Questo per dire che sebbene l’attività si sia ridotta, il numero è ancora tale da non consentire un’assistenza ottimale ai pazienti non Covid. Questo è il vero problema, dal punto di vista dei livelli essenziali di assistenza. Tutti i problemi di salute che quest’anno di pandemia ci ha impedito di affrontare in modo corretto sono quantitativamente molto peggio, e ce li trascineremo per mesi se non per anni".

"L’auspicio – ha proseguito il direttore generale dell’Asl – è che questo trend prosegua in modo deciso e soprattutto non riprenda con una quarta ondata. La campagna vaccinale è il portone di questa stanza buia della pandemia, il passaggio col quale chiuderemo la porta al virus".

LA CAMPAGNA VACCINALE

Il dirigente Asl ha quindi informato i commissari albesi sull’andamento di una campagna vaccinale che, come noto, era partita a fine dicembre con gli operatori della sanità e con le Rsa, per poi proseguire con gli over 80. Categorie nelle quali la Cn2 ha ormai raggiunto "il 100% delle persone che si erano date disponibili con le prime dosi, mentre siamo a un ottimo punto anche con le seconde dosi."
"Dalle Rsa non abbiamo più ricoverato nessuno", ha spiegato, rilevando come questa copertura abbia consentito di arrivare ad azzerare i decessi di una categoria di pazienti che era stata tra le più colpite dalla prima ondata.

300 DOCENTI SU 3.600 HANNO RINUNCIATO A VACCINARSI

Praticamente concluse anche le operazioni relative al personale scolastico, anche se qui va rivelato come, su 3.600 pre-adesioni al vaccino registrate dall’azienda sanitaria di Langhe e Roero, in 300 hanno ritenuto di tirarsi indietro dopo il noto caso AstraZeneca. "Un vaccino in realtà sicurissimo – ha argomentato Veglio –, che in realtà ha generato meno eventi avversi di quanti non abbiano fatto Pfizer e Moderna, certamente più sicuro di molte operazioni che tutti compiamo quotidianamente come prendere l’auto per andare a lavorare".

NO VAX TRA I SANITARI? "UN NUMERO RIDOTTO"

Tra i docenti come in altre categorie ci sono poi quelli che non hanno aderito del tutto, come ce ne sono anche tra il personale sanitario: "Un numero ridotto, devo dire, vedremo quanti riusciremo a recuperarne anche alla luce della nuova normativa", ha spiegato il dottor Veglio.
 

IN CORSO OVER 70 E VULNERABILI

"Poi – ha continuato – abbiamo coperto le forze dell’ordine e iniziato coi 'vulnerabili'. Sono circa 7mila, ne abbiamo già vaccinati 4mila e abbiamo in programma di completare le prime dosi entro la fine del mese. Così anche per i non soggetti non trasportabili, 1.300 persone che abbiamo raggiunto al loro domicilio".
Ultimate entro il termine del 15 aprile le prime dosi agli over 80, ora la campagna procede con gli ultra70enni, in questo caso con la collaborazione dei medici di medicina generale (117 quelli che hanno aderito alla campagna, vaccinando presso i propri studi o mettendosi a disposizione presso i punti vaccinali), mentre si sono aperte le pre-adesioni per i soggetti di età compresa tra i 60 e i 70 anni.

A QUOTA 24%

"Teniamo sempre conto – ha poi detto Veglio – che ogni volta che si apre una nuova categoria dobbiamo comunque fare le seconde dosi a chi ha già ricevuto la prima nelle precedenti fasce. In ogni caso ad oggi abbiamo raggiunto con almeno una dose il 24% della popolazione 'vaccinabile’ e più dell’11% di loro ha già completato la vaccinazione. Dati abbastanza confortanti, superiori alla media piemontese e molto sopra quella italiana, oggi pari al 18%".

COME ARRIVEREMO ALL’AUTUNNO?

Da qui la risposta alla sollecitazione arrivata dal sindaco Carlo Bo, preoccupato di sottolineare come sia importante non abbassare la guardia e mantenere invece accorgimenti quali il distanziamento sociale. "Quando arriveremo al 60-70% della popolazione vaccinata?", ha chiesto il primo cittadino, aggiungendo che "se non giungiamo a questo obiettivo è difficile pensare di non dover fare i conti in autunno con una quarta ondata", per quanto dagli effetti ridotti, vista la quota di popolazione che intanto sarà stata messa in sicurezza.
Una richiesta volta anche a capire in che condizioni il territorio di Langhe e Roero potrà guardare alla sua stagione più importante dal punto di vista turistico ed economico.

"La risposta è nei numeri", ha spiegato pragmaticamente il direttore Veglio. "La nostra popolazione vaccinabile è pari a 147mila persone, che equivalgono al numero dei residenti al di sotto dei 16 anni. Come detto ad oggi ne abbiamo vaccinato il 24%, per cui ci rimangono 112mila persone".
Continuando a inoculare le mille dosi al giorno, livello che l’Asl Cn2 ha raggiunto e superato da alcuni giorni, ci vorrebbero poco meno di quatto mesi. Ma il calcolo non tiene conto delle seconde dosi, in realtà. "Volendo ipotizzare di vaccinare tutti entro quattro mesi –
ha detto Veglio – servirebbero infatti forniture per 2mila dosi al giorno, 14mila a settimana. Ma in questa settimana, ad esempio, ne riceveremo 5mila. Questo per rendervi l’idea, le strutture per vaccinare in questo momento non ci mancano, il problema fondamentale continua ad essere quello di avere la disponibilità di vaccini. Ma non è un problema della nostra Asl, è dell’Europa".

 

 

"E’ ragionevole – è quanto il responsabile Asl ha aggiunto oggi all'incontro tenuto presso l'Associazione Commercianti Albesi – pensare di arrivare al 50% della popolazione vaccinata entro fine estate e al 75% in autunno. Anche prima, se arrivassero più dosi. Ovviamente serve anche la disponibilità delle persone a volersi vaccinare. In questo senso lancio un appello a tutti, a fare il vaccino per mettere in sicurezza non soltanto sé stessi, ma l’intera comunità".

Ezio Massucco

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