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Attualità | 02 gennaio 2021, 10:02

Bra, inizio del 2021 nel segno della preghiera e della pace per tutti, come auspicato dal Papa

Capodanno di preghiera al Monastero delle Clarisse e Giornata mondiale della Pace celebrata al Santuario da monsignor Cesare Nosiglia

Bra, inizio del 2021 nel segno della preghiera e della pace per tutti, come auspicato dal Papa

“I dolorosi eventi che hanno segnato il cammino dell’umanità nell’anno trascorso, specialmente la pandemia, ci insegnano quanto sia necessario interessarsi dei problemi degli altri e condividere le loro preoccupazioni. Questo atteggiamento rappresenta la strada che conduce alla pace, perché favorisce la costruzione di una società fondata su rapporti di fratellanza”.

Lo ha detto papa Francesco nel primo Angelus del 2021, parlando dalla Biblioteca vaticana. Un appello a sviluppare una mentalità ed una cultura del ‘prendersi cura’, al fine di sconfiggere l’indifferenza, la cultura dello scarto e la rivalità, che purtroppo prevalgono duramente anche nel tempo segnato dalla pandemia.

Il Santo Padre ha ribadito che tutti, “ogni uomo e donna di questo tempo, sono chiamati a realizzare la pace: non siamo indifferenti a questo. Noi siamo tutti chiamati a realizzare la pace e a realizzarla ogni giorno e in ogni ambiente di vita, tendendo la mano al fratello che ha bisogno di una parola di conforto, di un gesto di tenerezza, di un aiuto solidale. E questo per noi è un compito dato da Dio. Il Signore ci dà il compito di essere operatori di pace”.

E ha precisato: “La pace è nella vita: non è solo assenza di guerra, ma è vita ricca di senso, impostata e vissuta nella realizzazione personale e nella condivisione fraterna con gli altri. Allora quella pace tanto sospirata e sempre messa in pericolo dalla violenza, dall’egoismo e dalla malvagità, quella pace messa in pericolo diventa possibile e realizzabile se io la prendo come compito datomi da Dio”.

La preghiera finale prima dell’Angelus di venerdì 1° gennaio è rivolta alla Madonna: “La Vergine Maria, che ha dato alla luce il ‘Principe della pace’ e che lo coccola così, con tanta tenerezza, tra le sue braccia, ci ottenga dal Cielo il bene prezioso della pace, che con le sole forze umane non si riesce a perseguire in pienezza Le sole forze umane non bastano, perché la pace è anzitutto un dono di Dio; va implorata con incessante preghiera, sostenuta con un dialogo paziente e rispettoso, costruita con una collaborazione aperta alla verità e alla giustizia e sempre attenta alle legittime aspirazioni delle persone e dei popoli”.

Aggiungendo: “Il mio auspicio è che regni la pace nel cuore degli uomini e nelle famiglie; nei luoghi di lavoro e di svago; nelle comunità e nelle nazioni. Nelle famiglie, nel lavoro, nelle nazioni: pace, pace. È ora che pensiamo che la vita oggi è sistemata dalle guerre, dalle inimicizie, da tante cose che distruggono… Vogliamo pace. E questa è un dono”.

Dopo la benedizione, il pensiero del Papa è stato di riconoscenza: “Sono grato a quanti in ogni parte del mondo, nel rispetto delle restrizioni imposte dalla pandemia, hanno promosso momenti di preghiera e di riflessione in occasione dell'odierna Giornata Mondiale della Pace”.

Le parole di papa Francesco hanno riguardato certamente anche Bra.

Al Monastero delle Sorelle Clarisse, infatti, è stata rinnovata la tradizione del Capodanno di preghiera. Questa iniziativa, che si svolge ininterrottamente dal 2010, è un segno importante della necessità di riappropriarsi delle tradizioni e dei principi autentici della vita. Iniziare il nuovo anno con l’Eucarestia ha voluto essere segno di affidamento al Signore ed alla Vergine Maria, particolarmente in questo difficile tempo della pandemia.

Il primo gennaio, solennità di Maria Santissima Madre di Dio, inoltre, è stata celebrata la 54ª Giornata mondiale per la Pace dal titolo ‘La cultura della cura come percorso di pace’.L’appuntamento è stato con la Santa Messa presso il Santuario della Madonna dei Fiori, presieduta dall’Arcivescovo di Torino e vescovo di Susa, monsignor Cesare Nosiglia.

Silvia Gullino

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