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Scuola e corsi | 16 ottobre 2020, 14:51

Scuole in Piemonte, 14 giorni di quarantena per i positivi senza tampone finale. Test rapidi in arrivo la prossima settimana e riduzione a 10 giorni

Per i contatti stretti (familiari) è prevista la “quarantena attiva” se rispettato l’isolamento in casa. Docenti con alunni positivi autorizzati solo agli spostamenti casa-lavoro. Dal 20 settembre 650 studenti infettati

Scuole in Piemonte, 14 giorni di quarantena per i positivi senza tampone finale. Test rapidi in arrivo la prossima settimana e riduzione a 10 giorni

Sarà di quattordici giorni la quarantena per gli studenti positivi nelle scuole piemontesi. È quanto stabilito dalla Regione in attesa dell’arrivo dei test rapidi, previsto per la prossima settimana. Al termine del periodo indicato, l’alunno potrò rientrare in classe senza essere sottoposto a tampone, come ha spiegato questa mattina Antonio Rinaudo dell’Unità di Crisi. “Con l’introduzione dei test rapidi - ha precisato -, l’isolamento sarà ridotto a dieci giorni. A risultato negativo, il bambino o il ragazzo potrà riprendere a uscire; se positivo, la situazione verrà approfondita mediante tampone tradizionale”.

Per quanto riguarda i familiari del soggetto infetto, considerati contatti stretti, “se sono in grado di creare l’opportuno isolamento all’interno dell’abitazione e possono gestire il positivo senza avere contatti diretti, o comunque mediandoli tramite la distanza di sicurezza e le protezioni, possono continuare a svolgere le proprie attività e andare a lavorare”, ha detto ancora Rinaudo. Si parla in questo caso di "quarantena attiva", ben diversa dalla quarantena canonica, senza possibilità di movimenti e contatti con l’esterno. 

Il periodo di quattordici giorni riguarda naturalmente anche i compagni di classe dell’allievo affetto da Covid. Ciascun nominativo sarà inserito nella piattaforma SISP (Servizi di Igiene e Sanità Pubblica) dell’Asl e costantemente monitorato (la misurazione della temperatura, ad esempio, da effettuare due volte al giorno, andrà comunicata al sistema). Qualora insorgessero sintomi, questi dovranno essere immediatamente comunicati per procedere con la verifica tramite tampone ordinario. 

I genitori e fratelli di bambini posti in quarantena perché a contatto con compagni positivi, invece, possono continuare a condurre una vita normale (essendo contatti di contatto). 

Infine, i docenti. Per scongiurare la desertificazione del personale operativo in classe, per gli insegnanti che presentino il caso di un alunno positivo scatta la quarantena attiva di dieci giorni (che autorizza unicamente gli spostamenti casa-lavoro e lavoro-casa), con tampone di controllo tra il quarto e il settimo giorno, periodo di incubazione del virus. Un provvedimento che riguarda solo i professori che possano dimostrare di non aver avuto contatti stretti all’interno degli ambienti scolastici con lo studente infetto. Diversamente, scatta anche qui la quarantena di quattordici giorni. 

“Con questa procedura - ha spiegato Rinaudo - non graviamo sul lavoro delle aziende sanitarie subissate dalle richieste di tamponi. Al quattordicesimo giorno, sulla base delle indicazioni dell’Istituto Superiore della Sanità, c’è infatti un’alta probabilità che il soggetto non sia più infetto”. Già tra il settimo e l’ottavo giorno, risulta che la carica virale inizi progressivamente a diminuire, tanto che al decimo il 97% dei pazienti è da considerarsi non più infetto. “Il rischio zero non esiste - ha commentato ancora l’Unità di Crisi -, ma parliamo di una soglia minima”.

La scuola, comunque, continua a essere ritenuta dalla Regione Piemonte uno dei luoghi a oggi più sicuri, viste tutte le misure adottate. “I contagi tra studenti - ha precisato Rinaudo, portando il dato di 650 positivi dal 20 settembre a ieri (circa l’8%), a fronte di 8152 tamponi fatti - avvengono fuori, durante attività sociali e sportive o stando sui mezzi pubblici”. 

La Regione sta comunque predisponendo ulteriori misure da adottare nelle prossime settimane strettamente connesse al movimento e alla circolazione di soggetti in ambito scolastico. “Continueremo a lavorare sulla riduzione degli assembramenti”, hanno concluso da piazza Castello. 

Manuela Marascio

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