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Attualità | 16 ottobre 2020, 10:56

Nel cuneese aumento significativo dei ricoveri legati a Covid, Del Bono: "Prevedo ondata più lunga, ma ci auguriamo meno aggressiva" (VIDEO)

Il primario di malattie infettive del Carle: “Al momento nel reparto che dirigo abbiamo 12 ricoverati. Ci siamo attrezzati ad aprire progressivamente a seconda delle necessità epidemiologiche altri reparti. E’ un percorso che ora conosciamo e abbiamo già fatto. In primavera ne abbiamo dovuti aprire 150"

Nel cuneese aumento significativo dei ricoveri legati a Covid, Del Bono: "Prevedo ondata più lunga, ma ci auguriamo meno aggressiva" (VIDEO)

La seconda ondata c’è. E sono già evidenti i suoi effetti negli ultimi giorni anche nel cuneese. A confermarlo il dottor Valerio Del Bono primario di Malattie infettive dell'ospedale di Cuneo nella puntata di #Backstage andata in onda su www.targatocn.it e sulla nostra pagina Facebook nella serata di ieri, giovedì 15 ottobre.        

Negli ultimi due giorni il bollettino a livello regionale ha contato 766 nuovi contagiati con una media giornaliera di 10.054 tamponi. La provincia di Cuneo nel computo dei nuovi positivi nella giornata di ieri ha “sfondato” la quota 100 – che aveva già sfiorato il giorno ancora precedente – arrivando a 143 contagi registrati.

Una crescita importante anche nel numero dei ricoveri. A livello regionale sono 40 in terapia intensiva con un incremento di 7 unità rispetto ai dati del giorno precedente, mentre i ricoveri in tutto il Piemonte sono 595, 33 in più rispetto al giorno prima. Al 30 settembre erano 196 i ricoveri, 12 in terapia intensiva.

Ma qual è la situazione nel cuneese? E’ la domanda che il collega Nicolò Bertola ha posto al dottor Dal Bono durante la trasmissione.

“Sicuramente c’è pressione – ha dichiarato il primario di Malattie infettive – constatiamo un aumento dei ricoveri significativo negli ultimi giorni. Siamo di fronte a un’ondata che temo possa essere abbastanza lunga. La speranza è che non sia travolgente come quella primaverile.”

“Al momento nel reparto che dirigo abbiamo 12 ricoverati – ha continuato Dal Bono - Ci siamo attrezzati ad aprire progressivamente a seconda delle necessità epidemiologiche altri reparti. E’ un percorso che ora conosciamo e abbiamo già fatto. In primavera ne abbiamo dovuti aprire 150. Se sarà necessario saremo pronti a rifarlo. Fondamentale sarà l’aiuto degli altri presidi ospedalieri. L’ospedale di Saluzzo ci sta dando una grossa mano in questo senso. Speriamo che questa collaborazione continuerà in maniera proficua nelle prossime settimane. Ma sono sicuro sarà così.”

Il capoluogo è al momento il comune con il maggior numero di contagi. Ieri se ne registravano 123, ma oggi sulla mappa regionale - realizzata specificamente per l'emergenza Covid - a Cuneo se ne contano 152. In provincia seguono Bra (100), Alba (61), Fossano (41), Savigliano (35)Mondovì (30) e Saluzzo (26).

Ma naturalmente l’incidenza dei contagi tra le 7 sorelle rispetto alla popolazione è minore, rispetto ad altri comuni. Per intenderci pesano molto più i 20 casi positivi di Battifollo che conta 233 abitanti.

Ma come si prevede sarà questa nuova ondata?

“Prevedo un’ondata più lunga che durerà diversi mesi. – ha dichiarato Del Bono a #Backstage - Si spera non con i picchi della primavera. La prima ondata è stata anomala. Ci siamo trovati di fronte a un problema del tutto nuovo con numeri importanti e concentrati in un periodo di tempo molto limitato. A marzo e aprile vedevamo molti pazienti in condizioni preoccupanti e semi critiche. Adesso la situazione è diversa, almeno in questa prima fase. Vediamo meno criticità, ma la quantità comincia ad essere già rilevante.”

“I ricoveri che vediamo oggi sono meno impegnativi.
– ha spiegato - Questo può spiegarsi per il numero al momento ancora contenuto di ricoveri. Inoltre il fatto di fare più tamponi aiuta a prevenire e a osservare i pazienti prima che la malattia entri nella fase critica. In primavera, in certi casi, arrivavano pazienti in ospedale dopo una settimana di febbre a 40. In questo momento casi del genere non si verificano più.”

Numeri quindi ancora lontani dall’ondata pandemica di primavera e con prospettive migliori anche sull’azione preventiva di tamponi e di maggiore immediatezza nel ricovero. Ma il virus può essere mutato? E’ quanto ha chiesto in chiusura Nicolò Bertola al primario del Carle.

“Che il virus possa essere mutato non si può escludere del tutto, ma confrontandoci con colleghi di altre realtà territoriali sappiamo che i pazienti gravi come a marzo e aprile ci sono ancora. Non mi spingerei, quindi, a fare affermazioni di questo genere in questo momento.”

Gli interventi di Del Bono dal minuto 17 e dal minuto 41.

Daniele Caponnetto

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