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Regione | 14 aprile 2020, 19:21

Guanti e mascherine, l’importanza di utilizzarli correttamente. Le indicazioni dell’Oms (VIDEO)

Dai dispositivi di protezione individuale un’importante contributo per ridurre i rischi di contagio e fermare la diffusione del virus. Ma vanno impiegati seguendo precisi accorgimenti

Guanti e mascherine, l’importanza di utilizzarli correttamente. Le indicazioni dell’Oms (VIDEO)

Sono 1.812.734 i casi confermati di Coronavirus nel mondo ad oggi, 14 aprile 2020, con 113.675 decessi e circa 213 Paesi interessati dal virus in tutto il globo.
In Italia vengono ulteriormente prorogate le misure restrittive e preventive, sostanzialmente in linea con i consigli ricevuti dall’Rrt (Rapid Response Team) dell'Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms) che, dai primi di marzo e per 12 giorni, è stato presente in Italia proprio mentre i numeri delle infezioni e delle vittime stavano iniziando a salire drammaticamente.


Alla fine del suo intervento, il team dell’Oms, affiancato da alcuni esperti del Centro Europeo per la Prevenzione e il Controllo delle Malattie (Ecdc), ha raccomandato di mantenere forte il focus sulle misure di contenimento in tutto il Paese, combinato con una serie di strategie nelle aree con una più ampia trasmissione del virus, per prevenire la malattia e proteggere le vite dei cittadini.

Secondo l’equipe Oms e Ecdc, un forte coordinamento tra tutti gli attori responsabili della risposta a livello centrale e regionale, è la base di una risposta efficace all’epidemia.

La dottoressa Dina Pfeifer, responsabile della gestione clinica e team leader, ha sottolineato l'impegno dell'Italia, fin dall'inizio, nell’affrontare l'epidemia. 
“Apprezziamo le difficoltà che pone l'attuale situazione – ha affermato la Pfeifer - e riconosciamo gli sforzi del Ministero della Salute e di altre autorità nazionali e regionali per affrontarla. Questa è davvero una collaborazione di tutto il Governo e siamo grati per la condivisione trasparente delle informazioni, fondamentale per noi per comprendere meglio questo focolaio e sostenere gli sforzi di risposta".

La linea nazionale è stata quindi quella di mantenere alta la guardia e di riflesso misure di contenimento, con qualche maglia leggermente più larga in alcune regioni a basso contagio e qualcuna ancor più stretta in quelle regioni maggiormente colpite come Lombardia, Piemonte ed Emilia Romagna.


Quello che forse è mancato, o comunque non è stato abbastanza sottolineato, è stata l’informazione ai cittadini sui dispositivi di protezione individuale (Dpi), sulle famigerate mascherine, ormai quasi d’obbligo per chi è costretto a uscire di casa, che sia per lavoro, piuttosto che per necessità alimentari o di altro genere, sui guanti protettivi, sul loro uso e sulla loro utilità.

 

RIDUZIONE DEL RISCHIO

Un primo punto su cui soffermarci è sicuramente su quanto, per chi non ne fa un uso quotidiano, i dispositivi di protezione individuale possano renderci “sicuri” e “protetti”.
“Mettere i Dpi ci rende consapevoli che ci stiamo proteggendo nelle modalità previste dalla legge – spiega il dottor Matteo Simone, psicologo militare presso l’Istituto di Medicina Aerospaziale dell’Aeronautica Militare e membro del Servizio di Psicologia dell’Emergenza dell’Ordine degli Psicologi del Lazio -; ogni cittadino deve sentirsi collaboratore e non esecutore, sviluppare la consapevolezza che insieme possiamo contribuire se non ad azzerare, certamente a non incrementare il contagio, anzi a ridurlo. Ognuno può fare il possibile per non ostacolare il processo di risoluzione di questo grande e grave malessere. Utilizzare i Dpi ci rende consapevoli che ci stiamo proteggendo nelle modalità previste dalla legge e cioè, che stiamo seguendo delle indicazioni frutto di un grande lavoro di ricerca, sia scientifico che decisionale, da parte di esperti del settore”.

Bisogna però avere contezza del fatto che tutti i dispositivi di protezione individuale, riducono il rischio e mettono la persona maggiormente al sicuro, ma non lo azzerano totalmente quasi in nessun caso. 
Rinforzare la consapevolezza dell'uso dei Dpi aiuta anche a sentirsi più al sicuro, ma è fondamentale che ne venga fatto un uso corretto.


LE TIPOLOGIE DI MASCHERINA

Altra informazione che è parzialmente mancata è stata sul tipo di mascherina da poter utilizzare. In assoluto la migliore per questo genere di virus è la FFP2 senza filtro d’erogazione. Questo genere di mascherina è in grado di proteggere sé stessi, ma anche gli altri. La differenza con quelle definite chirurgiche, sta nel fatto che queste ultime possono proteggerci dagli altri, ma non proteggono sufficientemente noi, mentre con le FFP2 o FFP3 dotate di filtro d’erogazione, saremo protetti dagli altri, ma non lo saranno loro da noi in caso noi fossi portatori di Covid 19.


Le mascherine con filtro erogatore sono utilizzate solo dal personale sanitario in servizio negli ospedali dove viene curato il Coronavirus, va da sé che, vista la carenza, sarebbe meglio non venissero “sprecate” dandole in utilizzo alla cittadinanza.


Altra nota è legata all’uso delle mascherine. Non essendo un oggetto di impiego abituale, molte persone le utilizzano in modo scorretto.

 La stessa Organizzazione Mondiale della Sanità, specifica che prima di indossare una mascherina, bisogna pulire bene le mani con un detergente a base di alcool o lavarle con acqua e sapone.
Nel primo caso bisogna strofinare le mani fino al completo assorbimento del detergente, nel secondo compire l’azione in modo accurato, almeno per 40 secondi.
Una volta indossata la mascherina, bisogna farla calzare bene sul naso e sul resto del visto, assicurandosi che non vi siano spazi tra il viso e la mascherina stessa.
Durante il suo utilizzo, evitare di toccare la mascherina con le mani, qualora dovesse accadere, si deve ripetere la pulizia delle mani come spiegato in precedenza.

Le mascherine, soprattutto quelle chirurgiche, ma gran parte di quelle FFP2, sono sostanzialmente mono uso, quindi andrebbero cambiate ad ogni utilizzo. La mascherina chirurgica, assolutamente mono uso, dovrebbe essere sostituita con una non appena diventa umida e non riutilizzata.
Per toglierla dal volto, la mascherina dovrebbe essere rimossa dalla parte posteriore, ovvero toccando soltanto gli elastici o, in alcuni casi, le fettucce, senza toccare assolutamente la parte anteriore della mascherina. Una volta tolta, dovrebbe essere smaltita immediatamente in un contenitore chiuso e si dovrebbe procedere al lavaggio delle mani, così come detto in precedenza.

I GUANTI DI LATTICE

Altro dispositivo di protezione individuale sono i guanti di lattice, nelle loro diverse tipologie. L’Oms stesso suggerisce che non sia necessario indossarli, poiché anche il guanto in lattice, anche per la porosità del materiale, può rimanere contaminato dal Covid 19. Se per distrazione ci si tocca il viso, ovvero il naso, la bocca o gli occhi, si rischia di rimanere contaminati.


Sicuramente rimane consigliabile e meno rischioso, come suggerisce l’Oms, mantenere le mani nude e fare frequenti lavaggi con acqua e sapone o con un detergente a base di alcol o igienizzante.

In conclusione l’attenzione deve rimanere alta, bisogna continuare a rispettare le linee guida che ci vengono suggerite dal Ministero della Sanità, per il nostro bene e per quello degli altri. Continuiamo quindi a mantenere la distanza interpersonale, a lavare spesso le mani con acqua e sapone o con prodotti igienizzanti, in modo corretto, a utilizzare le mascherine protettive quando si viene in contatto con altre persone per cause di necessità e a rimanere in casa, uscendo solo se questo è veramente indispensabile.


Di seguito il blog del dottor Matteo Simone
https://ilsentieroalternativo.blogspot.com/

 

Andrea Olimpi

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