Il cane scodinzola quando il padrone indossa la mascherina protettiva. Al tempo del coronavirus, oltre al guinzaglio è uno dei segnali che si esce di casa.
Le limitazioni del Decreto ministeriale anti Covid-19, hanno portato cambiamenti anche nella vita degli animali domestici, dei cani in particolare: alcune restrizioni, ma anche gioie.
Non sono veicoli di contagio per l’uomo, come esclude l’Organizzazione mondiale della Sanità e come dice il Ministero della Salute. L’asserzione contraria è una delle tante fake news del periodo che hanno indotto personaggi televisivi, associazioni animaliste a promuovere campagne contro l’eventuale abbandono e a rispondere, come fanno molti veterinari a dubbi, timori e incertezze sull’argomento.
“Attualmente non ci sono evidenze di malattia da Covid 19 negli animali domestici, né tantomeno della possibilità che questi possano diffondere l’infezione – afferma Daniela Fraire medico veterinario saviglianese esperta in Interventi assistiti con gli animali (IAA ). Tuttavia, adottando il principio di precauzione, se l’animale è venuto a contatto con una persona infetta è meglio evitare di metterlo a contatto con altre persone, specie se di fasce a rischio.
Riguardo al cane cucciolo di Hong Kong, del quale, proprio nei giorni scorsi, la stampa mondiale ha dato notizia della morte commenta “risultava essere debolmente positivo al coronavirus, tanto che il suo sistema immunitario non ha sviluppato anticorpi. Quindi una quota virale non infettante. Come sostengono in questo momento i virologi veterinari italiani cane e gatto non sono untori ma potenziali vittime.
In caso di infezione della persona in ogni caso è meglio limitare i contatti al minimo indispensabile con l’animale, esattamente come si deve fare per gli altri membri della propria famiglia ed è consigliabile informare il veterinario curante. Se ci si trovasse in questa situazione è meglio che dell'animale si occupino altri membri della famiglia".
Il Decreto permette, con in tasca l’autorizzazione, di portare fuori il proprio cane nei paraggi di casa e per il tempo strettamente necessario ai suoi bisogni fisiologici.
In caso di urgenze è possibile portare dal veterinario il proprio amico a 4 zampe , ma sempre con l’autorizzazione in tasca e previo appuntamento telefonico.
"Ora che dobbiamo stare a casa il più possibile i nostri amici a quattro zampe, che in tempi ordinari sono spesso soli nell’abitazione, sono contentissimi – commenta la veterinaria - Da parte nostra lo stare con loro ci fa pesare di meno la reclusione e ci solleva da quel senso di vuoto. Possono essere una preziosa risorsa. Ma anche il cane si stressa e allora possono venire in aiuto alcuni giochi da fare con lui.
Esistono ad esempio su internet numerosi tutorial sulla cosiddetta “attivazione mentale “. E le riviste specializzate danno ampio spazio ai giochi per gli animali confinati in casa. Dalla classica pallina, alla fune, al gioco del nascondino alla ricerca di un boccone goloso. "Visto che passeggia meno , soprattutto per i cani con obesità un po’ di esercizio non fa male".
Molti siti riportano regole di igiene della cute e pulizia del pelo. C’è chi consiglia la spazzola a tutto spiano, bagni igienizzanti periodici e l’utilizzo di salviette umidificate a base di clorexidina per le zampette.
“Ma va bene anche il lavaggio anche con acqua e sapone - afferma Daniela Fraire- In casa è raccomandabile comunque mantenere un alto livello di igiene, lavandosi sempre le mani prima e dopo aver toccato il nostro animale domestico. Non baciamo Fido, né facciamoci leccare da lui.
La situazione difficile dell’emergenza sanitaria ci aiuta a pensare ad un corretto rapporto con l’animale domestico e al rispetto delle norme igieniche, valide anche nelle situazioni ordinarie".
La cura per gli animali non è differibile. Il Decreto del Governo in una nota del 12 marzo ne parla chiaramente “Sono consentite le attività di accudimento e gestione degli animali nei canili, gattili e l’accudimento e la cura delle colonie feline in stato di libertà garantite dalla legge".
"Sono servizi pubblici previsti – afferma Enrico Moriconi Garante degli animali della Regione Piemonte- per cui non si ferma l’attività di ricezione e conferimento nei casi di legge, abbandoni, sequestri".
Per il Ministero della Salute, il soccorso o il recupero di animali vaganti o feriti è una prestazione ‘indifferibile'”. Le "gattare" o responsabili di colonie feline possono continuare a svolgere il servizio e sempre con autocertificazione è possibile, e accudire ai gatti di strada.














