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Alba | 27 gennaio 2020, 10:01

Giorno della Memoria: il pensiero del consigliere regionale Maurizio Marello

Riceviamo e pubblichiamo

Maurizio Marello

Maurizio Marello

VIVERE

VIVERE.

Il desiderio di ogni vita umana.
Di ogni bambino che corre e gioca.
Di ogni adulto che lavora e si impegna.
Di ogni malato che cerca di guarire.
Di ogni persona che fatica a trovare una speranza.

SOPRAVVIVERE.

L’ansia di chi poco meno di ottant’anni fa entrava nei campi di sterminio tedeschi.
Ebrei, zingari, omosessuali, prigionieri politici, oppositori, polacchi, comunisti, diversamente abili. Internati, usati come cavie, gasati, bruciati, inceneriti.
In nome della razza superiore, quella ariana. In nome della pulizia etnica. In nome della selezione genetica.
“Nei campi di sterminio Dio è morto”.

VIVERE.

È testimoniare che Dio può risorgere soltanto se sappiamo amare, essere fratelli universali. Oltre ogni confine, razza, sesso, religione. Soltanto se sappiamo essere autenticamente umani.
Un’aspirazione profonda e concreta: quella di essere tutti veri fratelli.

VIVERE.

E’ allora andare oltre. Dio risorto e incarnato nella nostra umile e fragile pelle.
27 gennaio.
Giorno in cui Dio è ebreo, cristiano, musulmano, buddista. Disponibile ad essere in ogni uomo, anche ateo, pur di evitare altri olocausti, pur di riconoscersi nella vera umanità.

Maurizio Marello- Consigliere regionale del Piemonte

redazione

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