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Attualità | 13 gennaio 2020, 11:52

Benvenuto a monsignor Giuseppe Trucco: a Bra la comunità accoglie il nuovo Rettore del Santuario della Madonna dei Fiori (Foto e video)

Nella mattina di domenica 12 gennaio la cerimonia di insediamento alla presenza delle autorità cittadine, guidate dal sindaco Gianni Fogliato

Foto di Luciano Cravero

Foto di Luciano Cravero

Un abbraccio grande quanto l’intera Bra si è stretto attorno al nuovo Rettore del Santuario della Madonna dei Fiori. Un clima di festa per monsignor Giuseppe Trucco, classe 1943, ordinato sacerdote nel 1967, originario di Savigliano e proveniente da una famiglia di ben tredici figli. Domenica 12 gennaio ha assunto la carica ufficiale, dopo la nomina avvenuta il 1° gennaio da parte dell’arcivescovo di Torino, monsignor Cesare Nosiglia, per colmare il posto reso vacante dal 19 ottobre, a causa delle dimissioni di don Giancarlo Avataneo, che aveva iniziato il proprio mandato poco più di un anno fa, il 14 ottobre 2018.

Guarda il video:

Così monsignor Giuseppe Trucco, poco prima della cerimonia: “ Inizio questa nuova esperienza come Rettore del Santuario con emozione e con gioia. In questo giorno di festa e all’inizio del nuovo anno, l’augurio a tutti i braidesi è quello di fare, ciascuno nel proprio ruolo, dei piccoli passi avanti verso una serenità complessiva di vita. Tutti insieme, nella continuità, nel dialogo, nel rispetto vicendevole, nella reciproca collaborazione e con l’aiuto materno e consolante di Maria, faremo cose grandi, perché è il Signore che le fa, noi collaboriamo”.

Tanti, allora, gli applausi che hanno scandito i vari momenti della mattinata, tra strette di mano, sorrisi e presentazioni, tra fedeli, rappresentanti delle Confraternite dei Battuti Neri e dei Battuti Bianchi, di diverse Congregazioni religiose, di forze dell’Ordine e degli Alpini di Bra. C’era la città, tutta. Bambini, ragazzi, adulti e anziani: nessun limite di età, nella curiosità e nella voglia di far sentire la propria vicinanza al settimo Rettore del Santuario dal 1933 ad oggi.

Il primo benvenuto è stato quello dell’Amministrazione comunale, guidata dal sindaco Gianni Fogliato, che ha accolto don Giuseppe con parole profonde. Sentite. “ La storia di Bra, la sua tradizione è legata in modo indissolubile alla Madonna dei Fiori. Da parte della cittadinanza ci sarà sempre la disponibilità ad una collaborazione feconda e proficua in un cammino da fare insieme nell’interesse dei fedeli che frequentano questo Santuario, luogo sacro da secoli. Un Santuario inteso come luogo dove si portano fatiche, dolori e gioie della quotidianità. Santuario come porta di accoglienza alla nostra città, accoglienza non solo fisica, ma umana. Santuario come prezioso tesoro d’arte, meta di pellegrini e turisti”.

Le prime parole del nuovo Rettore sono state di ringraziamento per l’accoglienza e poi d’impegno verso la comunità, promettendo la migliore collaborazione nel rispetto degli ambiti di reciproca competenza. Il Santuario gremito, la breve processione, la rassegna di gonfaloni delle associazioni di volontariato cittadino hanno suggellato l’ingresso in chiesa di don Giuseppe Trucco, già apprezzato pastore delle anime presso la chiesa delle Stimmate di San Francesco d’Assisi a Torino e nelle chiese di San Lorenzo Martire e di San Giuseppe a Collegno.

Il rito eucaristico, concelebrato insieme al vicerettore don Enzo Torchio; al direttore dei Salesiani di Bra, don Alessandro Borsello; al sacerdote paolino, don Venanzio Floriano; a don Sebastiano Viotto di Sanfrè ed al diacono Emilio Zoccola di Bandito, è stato allietato dai canti del coro del Santuario nel contesto di una liturgia densa di significati, a partire dall’incensazione dell’altare, atto di venerazione verso la mensa eucaristica.

Nell’omelia don Giuseppe Trucco ha commentato la pagina del Vangelo secondo Matteo (Mt 3,13-17), con riferimento al sacramento del Battesimo, ponendo l’attenzione al mistero del Natale e proponendo una riflessione sulla manifestazione divina: “ Nell’Epifania, i sapienti Magi riconoscono Dio in un bambino e gli consegnano oro, simbolo dei beni materiali, incenso, simbolo di potere e mirra, simbolo di vita oltre la vita: tre realtà che caratterizzano la condizione di ansia di tutta l’umanità. Questa prima manifestazione è utile per chiedere a Dio, che si è fatto bambino, di venire a prendere in mano le sorti dell’umanità, di guarire ogni infermità e di sanare le ferite che l’umanità è incapace di curare e spesso si procura da sola. La seconda manifestazione divina avviene attraverso il Battesimo, con Giovanni Battista che predicava la conversione, a girarsi al contrario, dalla parte di Dio. In coda c’è anche Gesù, che si fa vicino ai peccatori ed a coloro che cercano una via migliore, mostrando come il Regno celeste non sia altro che l’umanità e l’universo secondo il cuore ed il pensiero di Dio. Nei cieli che si aprono, Dio concretamente scende a prendere in mano le sorti di ogni uomo: il richiamo è quello di ascoltare il Figlio eletto, non basta sentirlo, ma mettere dentro di noi l’insegnamento che viene dal Vangelo”.

Infine, un invito: “ Non lasciamo nel congelatore il nostro Battesimo, ma ascoltiamo ciò che il Signore via via ci ha detto ed insegnato. Valorizziamo il nostro Battesimo, perché con esso ci mettiamo al seguito del Figlio di Dio, fatto bambino, accompagnatore di ogni creatura”.

Prima della benedizione, il neo Rettore ha espresso sentimenti di riconoscenza verso le autorità civili e religiose intervenute, il vicerettore don Enzo Torchio, per averlo introdotto nell’ambiente con sapiente precisione, la folla dei generosi volontari del Santuario, i suoi famigliari (molti dei quali presenti) e tutto il popolo dei fedeli, che ha salutato con alcune citazioni di papa Francesco, tratte dalla recente lettera apostolica sui Santuari: “ Il Santuario possiede nella Chiesa una grande valenza simbolica e farsi pellegrini è una genuina professione di fede. Attraverso la contemplazione dell’immagine sacra, infatti, si attesta la speranza di sentire più forte la vicinanza di Dio che apre il cuore alla fiducia di essere ascoltati ed esauditi nei desideri più profondi. La pietà popolare, trova nel Santuario un luogo privilegiato dove poter esprimere la bella tradizione di preghiera, di devozione e di affidamento alla misericordia di Dio. I Santuari permangono fino ai nostri giorni in ogni parte del mondo come segno peculiare della fede semplice e umile dei credenti, che trovano in questi luoghi sacri la dimensione basilare della loro esistenza credente. Qui sperimentano in modo profondo la vicinanza di Dio, la tenerezza della Vergine Maria e la compagnia dei Santi. Questi luoghi, nonostante la crisi di fede che investe il mondo contemporaneo, vengono ancora percepiti come spazi sacri verso cui andare pellegrini per trovare un momento di sosta, di silenzio e di contemplazione nella vita spesso frenetica dei nostri giorni. Il Santuario è capace di far sorgere in molti la nostalgia di Dio”.

Al termine, monsignor Giuseppe Trucco ha ricevuto i saluti di tutta la comunità cittadina e gli auguri “ ad multos annos”, cioè che per molti anni possa godere abbondanza di grazia e fecondità di ministero, sotto la custodia materna di Maria, onorata sotto la Zizzola con il titolo di Madonna dei Fiori. E come tutti i salmi finiscono in Gloria, ai numerosi partecipanti è stato offerto un ricco aperitivo, preparato dagli instancabili volontari del Santuario, per concludere questo importante momento, che segna l’inizio di un nuovo cammino per don Giuseppe e per Bra. 

Silvia Gullino

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