/ 

| 30 gennaio 2019, 08:30

Quando il vino fa scuola: un ciclo di incontri per parlare di genitorialità e adozione

Cinque incontri, a Torino - con i vini di due cantine di Langhe e Roero -, organizzati dall'Associazione Amici di Don Bosco onlus

Quando il vino fa scuola: un ciclo di incontri per parlare di genitorialità e adozione

Due cantine del territorio di Langhe e Roero (Demarie Wines di Vezza d’Alba e Cà Richeta di Castiglione Tinella) sono state scelte per un’iniziativa di formazione che valica i confini del mondo della viticoltura e della vinificazione. Per la prima volta, il vino parla di genitorialità e di adozione.

Ogni vino ha una sua personalità e un carattere ben distinto legati al terreno in cui è cresciuta la vite e a molte altre condizioni esterne. Un po’ come accade alle persone, che sono il risultato di tutte le interazioni con l’ambiente che le circonda, con chi si è preso cura di loro, con la cultura in cui sono immerse. La cura del terreno resta la cosa più importante per avere buoni risultati.

"Con 'In vino veritas. Storie di vite' vogliamo associare storie di vini a storie di adozione, rintracciando nel carattere o nella personalità del vino quei tratti che accomunano molti vissuti di figli e genitori adottivi - afferma Daniela Bertolusso, dell'Associazione Amici di Don Bosco onlus -. Abbiamo organizzato un calendario di 5 incontri per dare spazio alle peculiarità e alle sfumature che ritroviamo nei calici e all’interno delle famiglie. Cominceremo sabato 16 febbraio con un appuntamento dedicato alle bollicine: imparando a conoscere e ad assaporare il vino spumante Brut della Cantina Demarie di Vezza d’Alba, saremo accompagnati da Antonella Castagno, insegnante e formatrice esperta di processi relazionali, in una riflessione sulla gestione della rabbia e dei comportamenti oppositivi nelle dinamiche genitori-figli. Roopa Bea, figlia adottiva di origini indiane, racconterà la sua esperienza e fornirà il suo punto di vista di “testimone privilegiata” sull’elaborazione della rabbia nella sua storia adottiva. Ci faremo guidare in questa e nelle successive degustazioni da Jyothi Aimino, figlia adottiva di origini indiane che si è laureata in Scienze Gastronomiche all’Università del Gusto di Pollenzo e ha deciso di aprire una sua attività vitivinincola. Ci sembra rappresenti il perfetto ponte tra il mondo del vino e quello delle adozioni e incarni perfettamente il ruolo di testimonial di 'In vino veritas'!".

Si continua poi sabato 23 marzo con un incontro dedicato ai vini eroici, legati alle storie di resilienza: i partecipanti scopriranno la storia del vino Roero Riserva della Cantina Demarie, che ha saputo crescere in un terreno particolarmente difficile, e l’Erbaluce di Caluso della Cantina Favaro Le Chiusure di Piverone che ha resistito all’oblio, entrambi grazie alla dedizione di chi si è preso cura di quei vitigni. Marina Lomunno, giornalista e madre adottiva, dialogherà con Manuel Antonio Bragonzi, figlio adottivo di origini cilene, autore insieme a Marcello Foa di “Il bambino invisibile”, libro in cui ha raccontato la sua storia eroica cominciata nel Cile della dittatura Pinochet, continuata in un bosco dove all’età di cinque anni ha scelto di vivere da solo e approdata tre anni dopo in Italia nel calore di una famiglia adottiva.

Il terzo appuntamento è fissato per sabato 11 maggio con la degustazione del vino passito della Cantina Ca’ Richeta di Castiglione Tinella, occasione per parlare di storie a lieto fine che lasciano dolce il palato: quella di Naseem Campana, figlio adottivo di origine indiana, e del suo ritorno alle origini sarà presentata da Cinzia Fabrocini, psico-pedagogista ed esperta di adozione, che la metterà a confronto con l’esperienza di viaggio alle origini vissuta con i suoi figli in qualità di madre adottiva. La peculiarità di questi viaggi di ritorno è rappresentata dall’incontro dei protagonisti con le rispettive famiglie di nascita.

Dopo la pausa estiva si riprenderà sabato 19 ottobre con la degustazione di un vino nato altrove che ha messo radici solide in Italia: il Syrah Rossomeraviglia della Cantina Favaro Le Chiusure, che darà l’opportunità di parlare di radici mobili e dell’importanza di scegliere il terreno più adatto per un vitigno nato altrove, e capace di dar frutti anche in terre lontane, se si è capaci di averne cura. "Lo faremo con Marta Casonato, psicologa specializzata nell’area della genitorialità e dei minori, e un’adottiva di origine sudamericana".

Il ciclo di incontri si chiuderà sabato 9 novembre con un appuntamento dedicato agli aceti preziosi, affidati alla custodia della Cantina Demarie, a testimonianza del fatto che anche una “sconfitta” può dare risultati straordinari e che su un fallimento è possibile costruire un’esperienza nuova. Gli incontri si svolgeranno a Torino, in via Maria Ausiliatrice 32, presso la sede dell’Associazione Amici di Don Bosco ONLUS, con orario 17-19. Il percorso comprensivo delle 5 degustazioni costa 50 € a persona. La partecipazione a un singolo incontro ha un costo di 15 € (da effettuarsi entro la settimana che precede l’evento a cui si sceglie di partecipare). A richiesta sarà attivato un servizio di babysitting, dal costo di 5 €. La quota di iscrizione può essere versata con causale “In vino veritas” sul conto corrente intestato a Associazione Amici di Don Bosco ONLUS, presso Banca Prossima, codice IBAN IT95D0335901600100000115751; una volta effettuato il versamento si prega di dare comunicazione, al fine di poter registrare l'adesione, a Daniela Bertolusso, Associazione Amici di Don Bosco onlus, al numero di telefono: 011/3990102.

 

 

Redazione

TI RICORDI COSA È SUCCESSO L’ANNO SCORSO A NOVEMBRE?
Ascolta il podcast con le notizie da non dimenticare

Ascolta "Un anno di notizie da non dimenticare 2024" su Spreaker.
Prima Pagina|Archivio|Redazione|Invia un Comunicato Stampa|Pubblicità|Scrivi al Direttore|Premium