L’aumento della longevità rappresenta una grande opportunità da esplorare anche in campo medico, sociale, politico ed economico. A una società che invecchia sempre più rapidamente è fondamentale assicurare un’elevata qualità della vita per la fascia di popolazione più anziana, promuovendo sane abitudini, favorendo una partecipazione attiva alla vita sociale e facilitando l’accesso a programmi di prevenzione e assistenza sanitaria.
In questo contesto, la Fondazione Ferrero di Alba sin dagli anni ’80 ha avviato un ampio programma di servizi socio-sanitari diretto agli “anziani Ferrero”, cioè dipendenti e pensionati con almeno 25 anni di attività in azienda, che si articola in diverse azioni: promozione dell’attività fisica, attraverso corsi di varia natura mirati a prevenire e combattere le patologie tipiche dell’invecchiamento, monitoraggio sanitario con azioni di supporto (visite periodiche, prenotazione di esami, accompagnamento, ecc.) presso istituti clinici e altre strutture sanitarie e riabilitative, erogazione di molteplici servizi di volontariato e di iniziative di carattere sociale, culturale e scientifico.
A fronte di tale consolidata esperienza, la Fondazione organizza dal 2013 convegni di studi a cadenza biennale e a carattere internazionale per promuovere la riflessione sui cambiamenti demografici con le conseguenti ricadute sociali, promuovendo un modello in cui il mondo senior viene affrontato come risorsa positiva e come occasione per nuove esperienze. Al centro del dibattito scientifico, le migliori strategie cliniche e sociali per trasformare la vecchiaia in una risorsa per la comunità.
Nei giorni del convegno, al via domani, giovedì 7 novembre, col titolo "Invecchiamento di successo 2019: Body and Mind Connection", verranno presentati anche gli esiti di un progetto di ricerca tra Fondazione Ferrero e Università Cattolica del Sacro Cuore, con la collaborazione dell’Asl Cn2 –Alba Bra, teso a dimostrare come il programma di assistenza e di invecchiamento attivo della Fondazione favorisca uno stile di vita più sano, un invecchiamento più attivo e partecipe, un miglioramento degli aspetti cognitivi con una riduzione della spesa sanitaria sostenuta per ricoveri e accessi in pronto soccorso.
L'appuntamento è preceduto oggi da un simposio che affronta il tema delle alleanze tra figure professionali sanitarie coinvolte nella cura dei pazienti anziani e dei migliori modelli organizzativi in risposta alla cronicità. Il simposio è organizzato dal Dipartimento di Medicina Traslazionale dell’Università del Piemonte Orientale, in collaborazione con la Fondazione Ferrero.
Sabato 9 novembre, dalle ore 9.30, è invece prevista una giornata divulgativa aperta a tutti (fino a esaurimento posti) dedicata alla memoria. Partecipano Alberto Angela, Arnaldo Benini, Raffaele Montepaone, Marcel Rufo e Davide Schiffer in dialogo con Piero Bianucci nel tentativo di recuperare dal passato quelle storie e quelle esperienze che danno colore al presente e direzione al futuro. Gabriel García Márquez in "Vivere per raccontarla" (2002) scriveva: «La vita non è quella vissuta, ma quella che si ricorda e come la si ricorda per raccontarla». La memoria è narrazione, racconto condiviso di storie individuali, familiari, collettive, con radici profonde che condizionano il presente e ci trascinano verso il futuro.
Dopo tre intense giornate di studio e formazione organizzate in collaborazione con l’Accademia di Medicina di Torino e con l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano per parlare di invecchiamento da un punto di vista scientifico e sociale con esperti e ospiti internazionali, una giornata divulgativa, in cui vengono resi accessibili a tutti i contenuti e le conclusioni delle precedenti sessioni e in cui si dialoga di memoria: dimensione imprescindibile per costruire l’oggi.
A confrontarsi su questa tematica Alberto Angela, scrittore, giornalista, naturalista, divulgatore scientifico; Arnaldo Benini, professore emerito di Neurochirurgia e Neurologia dell’Università di Zurigo, autore di saggi e protagonista di conferenze su mente e cervello, auto-coscienza, fisiologia del dolore, disturbi neurologici connessi al senso del tempo; Raffaele Montepaone, fotografo calabrese, autore della mostra "Life. Istantanee di Calabria" allestita alla Fondazione Ferrero; Marcel Rufo, professore emerito di Psichiatria all’Università di Marsiglia, tra i migliori specialisti dei problemi legati all’infanzia e all’adolescenza; Davide Schiffer, professore emerito di Neurologia all'Università di Torino, scienziato e umanista, medico e filosofo, sfuggito alle persecuzioni razziali, partigiano nelle valli di Cuneo per Giustizia e Libertà.
Nei giorni del convegno, inoltre sarà possibile visitare la mostra fotografica "Life. Istantanee di Calabria", del fotografo calabrese Raffaele Montepaone. Volti e mani solcati dal tempo e dalla fatica di centenari calabresi, vecchi abitanti di paesi abbandonati che sembrano immersi in un passato immemorabile (aperta dalle 15 alle 18 sino a domenica 10 novembre, con ingresso gratuito).
Il convegno, accreditato Ecm, si svolge sotto l’alto patrocinio del Parlamento Europeo. Le giornate di studio del 7 e 8 novembre sono articolate in quattro sessioni scientifiche:
• Cronicità: aspetti clinici e sociali (Luigi Ferrucci, Roberto Bernabei, Stefania Maggi, Guendalina Graffigna, Claudio Lucifora, Camillo Marra)
• Microbiota intestinale e salute (Antonio Gasbarrini, Paul O’Toole, Claudio Franceschi, Eran Elinav, Gaspera Perez Martínez)
• Memoria e deterioramento cognitivo (Patrizia Mecocci, Stuart Ritchie, Paolo Maria Rossini, Leonardo Lopiano, Innocenzo Rainero)
• La tecnologia al servizio dell’ageing (Giuseppe Riva, Riccardo Zecchina, Francesco Tumiatti, Fabio Benfenati).