Migliorare la coesistenza tra agricoltura, allevamenti e fauna selvatica è l’obiettivo del nuovo bando aperto dalla Regione Piemonte nell’ambito dell’intervento “Investimenti non produttivi con finalità ambientale”, previsto dal Complemento di sviluppo rurale 2023-2027. La scadenza per la presentazione delle domande è fissata al 31 marzo 2026.
«Parliamo di uno strumento molto atteso – osserva Silvio Chionetti, vicedirettore provinciale e responsabile dei Settori Zootecnia, Tavoli tecnici e Caa di Cia Agricoltori italiani di Cuneo -, che interviene su una delle criticità più sentite dalle aziende agricole e zootecniche, soprattutto nelle aree montane e collinari. La Regione mette a disposizione risorse per investimenti mirati alla convivenza con la fauna selvatica protetta, con un sostegno particolarmente rilevante: il contributo è infatti concesso al 100% delle spese ammissibili, sotto forma di contributo in conto capitale».
Sono finanziabili investimenti non produttivi a chiara e diretta finalità ambientale, realizzati su superfici a prevalente destinazione agricola, anche se non attualmente utilizzate a fini produttivi. Gli interventi non devono essere collegati al ciclo produttivo aziendale o, qualora lo siano, non devono determinare un incremento significativo del valore o della redditività dell’azienda. Non sono inoltre ammessi investimenti destinati al semplice adeguamento a norme o standard ambientali già in uso.
«Tra gli interventi sostenuti – spiega Chionetti - rientrano, a titolo esemplificativo, le recinzioni fisse o mobili, anche elettrificate, per la protezione degli animali durante il ricovero notturno, la realizzazione di micro-unità abitative per il personale addetto alla custodia degli animali al pascolo, l’acquisto di cani da guardiania e l’installazione di sistemi di dissuasione acustici o luminosi contro le intrusioni della fauna selvatica».
La spesa massima ammissibile per ciascuna operazione di investimento è pari a 20mila euro, mentre la spesa minima è fissata a 500 euro per singolo beneficiario. Ogni soggetto può presentare una sola domanda di aiuto. Le domande ritenute ammissibili saranno inserite in graduatoria sulla base dei criteri di selezione approvati dal Comitato di monitoraggio del CSR Piemonte 2023-2027. Gli interventi dovranno essere localizzati esclusivamente all’interno del territorio regionale piemontese.
Possono accedere al bando agricoltori singoli o associati, compresi i consorzi di scopo, altri gestori del territorio pubblici o privati, anche associati, e soggetti collettivi, inclusi i beneficiari di interventi di cooperazione che comprendano al proprio interno soggetti in possesso dei requisiti richiesti.
«È fondamentale – conclude Chionetti – verificare con attenzione, caso per caso, il rispetto delle condizioni di ammissibilità al bando. Gli uffici di Cia Agricoltori italiani sono a disposizione degli interessati per una valutazione puntuale e per fornire assistenza nella predisposizione e presentazione delle domande, accompagnando le aziende lungo tutto l’iter».





