Il 29 dicembre è una data speciale per Bra. È il giorno in cui tutta la città si stringe intorno alla sua patrona, celebrando con una festa molto sentita l’Apparizione della Madonna avvenuta nel lontano 1336.
Semplicità, devozione e partecipazione hanno caratterizzato il 689° anniversario di un appuntamento ricco di momenti di spiritualità e di riflessione, che hanno toccato menti e cuori dei fedeli in un crescendo di emozioni.
Qualche esempio? Il triduo di preparazione dal respiro natalizio, tante funzioni religiose, devoti provenienti da Varese, o da Torino come le Piccole Sorelle dei Poveri, pellegrinaggi giunti a piedi da Madonna del Pilone e Boschetto. Fino alla liturgia eucaristica di lunedì 29 dicembre nel Santuario nuovo, presieduta da monsignor Marco Brunetti, vescovo di Alba, concelebrata assieme al clero locale. Tutti con paramenti bianchi, propri della solennità, davanti ad una vasta assemblea di fedeli.
Ad animare la Messa con canti e lodi è stata la corale di Roreto di Cherasco più alcuni cantori dei Battuti Bianchi di Bra. Tra i banchi anche le autorità civili, rappresentate dal vicesindaco di Bra, Biagio Conterno, oltre a delegazioni di associazioni di volontariato cittadino, con la Fidas in divisa d’ordinanza.
Permane vivo in tutti i braidesi il mistico racconto che ricorda l’apparizione della Beata Vergine ad una giovane prossima al parto, Egidia Mathis: masnadieri che volevano aggredirla messi in fuga da una folgorante luce e pruneto fiorito in pieno inverno.
Ma l’evento prodigioso dell’Apparizione non è un fatto isolato. Ogni anno, ogni domenica, ogni giorno, tante persone si inginocchiano al cospetto di Maria alla ricerca di una risposta sulla fede o spinti dalla speranza di una grazia. Usanza antica. La testimoniano le pareti coperte di antichissimi ex voto. Ritraggono malati esanimi nel letto, i comodini saturi di vani rimedi e la Madonna sospesa in alto, che guarda giù benedicente. E carrozze, auto d’epoca uscite di strada, ma illesi i passeggeri; bambini caduti dal balcone, ma incredibilmente salvi.
Il Santuario, come un grembo di luce e grazia, in questo giorno di gioia. Precisamente due
Santuari con quello nuovo che tiene per mano il più antico. Entrambi come un faro che ancor oggi splende luminoso nella notte più buia.
Da questo luogo partì il pellegrinaggio per grazia ricevuta del Beato Fratel Luigi Bordino, 26 km fino a Castellinaldo. Con lui, hanno pregato ai piedi della Madonna dei Fiori anche i grandi Santi sociali piemontesi come il Cottolengo, Giovanni Bosco, Luigi Orione, Giacomo Alberione e Timoteo Giaccardo.
Oggi, come allora, le vibrazioni più profonde dell’animo tornano a sgorgare spontanee dal cuore, attraverso le invocazioni a Maria Santissima. Accanto a Colei che unisce l’intera comunità nel richiamo vivo ad una devozione che si fa popolo, cultura, tradizione, storia, commovente e straordinaria.
Tutta la liturgia si è svolta in questo clima di fede ancestrale, illuminato dall’ascolto della Parola di Dio. Nel corso dell’omelia, monsignor Brunetti ha rivolto il suo pensiero ai presenti, esortandoli a vivere con gioia l’esempio di Maria, protagonista nel passo evangelico della visita alla cugina Elisabetta, culminata con il Magnificat: "In un mondo distratto come quello di oggi, l’apparizione è un faro che illumina il nostro cammino. La Madonna ci guarda con occhi di tenerezza e ci ricorda l’amore di Dio, chiamandoci ad essere testimoni del suo amore e messaggeri di pace e di speranza, senza paura di condividere la nostra fede".
In chiusura ha portato l’esempio dei fiori: "La Madonna parla di bellezza e delicatezza al modo dei fiori e così la nostra fede deve essere viva e fiorente. Maria è simbolo di unità, ci ricorda che non siamo soli nel nostro cammino e insieme possiamo essere segni di speranza per il nostro territorio, riflettendo l’amore di Dio nel mondo, proprio come dei fiori".
Grande raccoglimento dei fedeli in ogni fase della celebrazione, che li ha riempiti della grazia dell’annuncio del Vangelo in modo ricco e fecondo, fino ai riti di comunione e alla preghiera in onore della Beata Vergine dei Fiori, tanto amata e venerata sotto la Zizzola.
Dopo la solenne benedizione, ecco la foto di rito del celebrante davanti al pruneto in fiore, quando sono trascorsi pochi giorni dal solstizio d’inverno. Preghiera e fede alla luce del sole. Un’altra bella pagina di storia cittadina è stata scritta.
LA VIDEOINTERVISTA DI SILVIA GULLINO A MONS. MARCO BRUNETTI:











