Farinél - 28 dicembre 2025, 14:07

FARINÉL / Fine anno, tempo di bilanci e di bilance

Si chiude con l’apertura, a mezzo servizio, dell’Asti-Cuneo un 2025 con tanti scuri, specie per prodotti simbolo come vino e nocciole e la grande speranza di Alba capitale dell’arte contemporanea 2027, una scommessa da vincere

Alba Capitale Italiana dell’Arte Contemporanea 2027, immagine di repertorio

Alba Capitale Italiana dell’Arte Contemporanea 2027, immagine di repertorio

L’ultimo Farinél è quello dei bilanci, personali e non solo. Il momento in cui si tirano le somme sui dodici mesi passati e si ragiona su quanto di buono sia stato fatto nel 2025.

Sottolineo il verbo transitivo "fare" perché lo preferisco all’intransitivo, in quanto ritengo che gran parte di ciò che succede durante un anno dipenda dalla nostra volontà e dal nostro impegno più che dal fato o da un destino ineluttabile.

Per questo, nei miei propositi per l’anno successivo cerco di includere solamente “desiderata” che dipendano in gran parte dalla mia volontà e non da situazioni contingenti su cui posso incidere marginalmente.

Faccio un esempio di ciò che intendo: nella notte tra il 20 e il 21 settembre, come molti sapranno, sono caduto e ho rotto radio e ulna danneggiando gravemente la membrana che unisce la mano con il polso. Questo è un fatto che non dipende dalla mia volontà, ma dalla mia volontà è dipeso tutto ciò che è successo dopo.

La vita è la risposta che riusciamo a dare a ciò che ci succede, anche se non è facile bisogna trovare un senso a ogni accadimento e soprattutto trovare il modo di far diventare un momento negativo una spinta alla crescita e al progresso interiore.

Per questo un anno che personalmente poteva essere molto negativo è diventato un anno che mai dimenticherò e che nei primi sei mesi è stato concentrato sul superamento dell’esame per diventare giornalista professionista, ottenuto il 30 giugno 2025 e nei sei mesi successivi sulla crescita lavorativa, ma anche personale con i viaggi in Normandia e Bretagna, la missione in Kenya e la spedizione in Giappone con Le Nuvole.

I momenti bui non sono mancati, ma alla fine racconterei questo anno partendo dalle luci e dalle tante cose belle che sono successe.

Se una cosa mi hanno insegnato le missioni in Kenya è a imparare a guardare al tanto che ho e non al poco che manca anche se per natura in questa parte del mondo siamo abituati a sentire solo ciò che non abbiamo non accorgendoci di tutto ciò di bello che ci succede.

Svegliarsi in salute e sapere i propri cari in salute è già la fortuna più grande che si possa avere eppure ci accorgiamo quanto sia importante solamente quando la salute inizia a mancare. L’augurio che vorrei fare a me stesso, ma anche a tutti voi è a imparare ad apprezzare la salute quando c’è e non solo quando manca, mai dandola per scontata.

Allargando lo sguardo per il mondo è stato un anno complesso, di guerre, di divisioni profonde, di una brace che arde che si avvicina sempre più all’Europa e che rischia di minare le fondamenta del Vecchio Continente.

Divide et impera dicevano i latini e questo sta succedendo con una Europa sempre più lacerata e sfilacciata che lascia spazio a Trump e a Cina e Russia con il Mondo sull’orlo del baratro. In Palestina, intanto, si continua a morire e ogni giorno i telegiornali restituiscono immagini horror che di umano hanno poco o nulla.

Il 2026 inizierà così, con le Olimpiadi di Milano-Cortina che getteranno un po’ di fumo negli occhi per poi tornare allegramente all’odio diffuso e generale.

Difficile sperare in miracoli o grandi cambiamenti sapendo in che mani si trovi il mondo, mani che preferiscono gettare benzina sul fuoco invece di cercare soluzioni diplomatiche.

Sono le stesse mani che hanno imposto i dazi per i nostri vini e che hanno portato a difficoltà diffuse per tutto il comparto. Il settore corilicolo, ormai non è più una notizia, è in crisi e, in questo caso, la speranza è che veramente il 2026 possa essere un anno di svolta e di ritorno alla crescita.

L’anno si chiuderà domani con l’inaugurazione e martedì 30 da mezzanotte con l’apertura a tutti dell’Asti-Cuneo, a una corsia per senso di marcia.

Sarà un passaggio comunque fondamentale perché questa strada la aspettiamo dal 1988, ma è impossibile cantare vittoria o gioire più di tanto visto i costi e i tempi che ha richiesto l’apertura dell’autostrada. Capiremo solo col tempo se avrà portato i benefici che tutti auspichiamo.

Intanto godiamoci il titolo albese di Capitale Italiana dell’Arte Contemporanea 2027. Il 2026 sarà un anno fondamentale di preparazione per fare in modo che il riconoscimento possa cambiare sempre di più e sempre in meglio un territorio che nell’arte contemporanea ha trovato una via di affermazione che va oltre il semplice settore enogastronomico.

Questo 2026, insomma, inizia tra tante ombre, ma comunque con tanta speranza, con la consapevolezza che gran parte del successo di questo anno dipenderà come sempre da noi e quindi buon anno, che possa portare, prima di tutto salute e consapevolezza.

Marcello Pasquero

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