È sempre più vicino l'attesissimo giorno dell'apertura al traffico dell'autostrada Asti-Cuneo, che sembrerebbe essere la fine di una vera e propria "avventura omerica" di cui si parlava già negli anni Sessanta e iniziata di fatto nel lontano 1998. Dopo il sopralluogo sul tratto tra Roddi e Cherasco, dove gli operai stanno ultimando le lavorazioni, il viceministro alle Infrastrutture Edoardo Rixi con il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio, durante la mattinata di oggi, domenica 28 dicembre, hanno annunciato e illustrato ufficialmente l'apertura del segmento stradale: la data da segnare è quella di martedì 30 dicembre.
Un orizzonte temporale che slittava continuamente, senza mai giungere a termine, quello della A33, facendo pagare per decenni di ritardi i contribuenti e le aziende del Cuneese, strettamente legate al territorio della difficilmente raggiungibile provincia Granda. Un'opera al costo 40 milioni di euro che finalmente vede la luce dopo numerosi stop e ritardi nel corso degli anni per motivi finanziari e burocratici, fermandosi per lunghi periodi. I lavori dell'autostrada Asti-Cuneo si bloccarono nel 2019 a causa di problemi finanziari e burocratici, con cantieri fermi e senza fondi e autorizzazioni.
La fotografia inedita del 2019 che pubblichiamo, racconta questa storia travagliata, piena di stop-and-go: la giunta regionale seduta sull'autostrada Asti-Cuneo che finiva nel vuoto. Lo scatto sembra un omaggio alla celebre "Lunch atop a Skyscraper" ("Pranzo in cima a un grattacielo"), la fotografia del 1932 di Charles C. Ebbets che mostra 11 operai che pranzano su una trave d'acciaio sospesi a centinaia di metri sopra Manhattan durante la costruzione del Rockefeller Center, diventata simbolo di coraggio, resilienza e dell'era della Grande Depressione. Ma se quella foto raccontava la costruzione del futuro, questa immortalava l'ancora "incompiuta" piemontese, che tra due giorni sarà invece finalmente pronta ad accogliere i primi viaggiatori.
"Ci eravamo impegnati a rendere interamente percorribile l'autostrada entro fine anno e così è - dichiara il presidente Cirio -. Finalmente le auto potranno entrare ad Asti, viaggiare fino a Cuneo senza mai uscire dall'autostrada, con un solo breve tratto nel quale si viaggerà a doppio senso di marcia in piena sicurezza su una carreggiata, ma solo fino ad aprile quando avremo l'intero completamento anche della seconda carreggiata. Naturalmente fino ad allora l'intera nuova tratta resterà gratuita. Si tratta di un grande risultato: quando sono diventato presidente nel 2019 era tutto bloccato: cantieri fermi, senza autorizzazioni e senza soldi. Abbiamo fatto un lavoro enorme, con il ministero, con il presidente Meloni e il ministro Salvini, che ringrazio, con il territorio e con la società concessionaria Asti-Cuneo per centrare questo obiettivo: arrivare ad avere finalmente l'autostrada che abbiamo aspettato per tanto, troppo tempo e soprattutto mantenere la parola data ad un intero territorio che è tra i più laboriosi e produttivi d'Italia".
La A33 rappresenta infatti molto più di un semplice collegamento stradale: è il simbolo di una battaglia infrastrutturale che ha visto il Cuneese penalizzato per decenni rispetto ad altri territori. Con questa apertura, anche se parziale e in modalità cantiere, si apre una nuova fase per l'economia e lo sviluppo della provincia Granda, che potrà finalmente contare su un collegamento autostradale diretto con il capoluogo regionale e con le principali arterie del Nord Italia.





