Attualità - 28 dicembre 2025, 09:30

Allerta valanghe sulle Alpi Cuneesi: grado di pericolo 3 nel bollettino dell'ARPA per domenica 28 dicembre

Oltre un metro di neve fresca in quota, situazione critica su tutto l'arco alpino. Sconsigliato il fuoripista

valli Germanasca, Pellice, Maira, Grana, Varaita, Po, Susa, Chisone, Stura, Gesso, Vermenagna e del Monregalese.

valli Germanasca, Pellice, Maira, Grana, Varaita, Po, Susa, Chisone, Stura, Gesso, Vermenagna e del Monregalese.

Domenica 28 dicembre si registra una situazione valanghiva ancora critica sulle montagne piemontesi, con un grado di pericolo 3 – marcato su gran parte dell'arco alpino. È quanto emerge dal bollettino valanghe emesso ieri, sabato 27 dicembre, dall'ARPA Piemonte (Agenzia Regionale per la Protezione Ambientale).

L'allerta interessa le valli Germanasca, Pellice, Maira, Grana, Varaita, Po, Susa, Chisone, Stura, Gesso, Vermenagna e del Monregalese.

Dall'inizio della settimana sono caduti da 60 a 80 centimetri di neve al di sopra dei 2000 metri nelle zone settentrionali, con accumuli ancora più consistenti – da 70 a 120 centimetri – sulle Alpi Marittime e nelle valli del Monregalese sopra i 1600 metri. In alcuni punti le precipitazioni sono state localmente superiori.

La neve fresca e gli accumuli di neve ventata, che in alcuni punti hanno raggiunto spessori considerevoli, rimangono in parte instabili. I distacco di valanghe, anche di medie dimensioni, può essere provocato in alcuni punti anche solo da un singolo appassionato di sport invernali.

Sono ancora possibili valanghe spontanee di medie e, a livello isolato, di grandi dimensioni. Nel corso della giornata, specialmente nelle basi di pareti rocciose, si possono verificare anche valanghe umide e bagnate di piccole e medie dimensioni a causa del rialzo termico.

I punti più pericolosi si trovano nelle zone in prossimità delle creste, nelle conche, nei canaloni e dietro ai cambi di pendenza, soprattutto al di sopra dei 2000 metri (1600 metri nelle Alpi Marittime).

Particolare attenzione va posta sui pendii ombreggiati ripidi, dove le valanghe possono subire un distacco nella neve vecchia. I rumori di "whum" e la formazione di fessure quando si calpesta la coltre di neve sono i tipici indizi di una debole struttura del manto nevoso. A livello isolato sono possibili anche distacchi a distanza.

Con il rialzo termico sono inoltre possibili valanghe per scivolamento di neve e colate umide. È fondamentale evitare le zone con rotture da scivolamento.

Le attività fuoripista richiedono esperienza nella valutazione del pericolo di valanghe, attenzione e prudenza. Gli esperti dell'ARPA consigliano di valutare attentamente le condizioni del manto nevoso e di evitare i pendii più esposti.

I distacchi provocati di valanghe e i test di stabilità effettuati il giorno di Santo Stefano hanno confermato che la situazione valanghiva è pericolosa sui pendii molto ripidi.

La tendenza per lunedì 29 dicembre indica un pericolo valanghe stabile. Il tempo sarà soleggiato e le condizioni meteo consentiranno una graduale stabilizzazione del manto nevoso, anche se sui pendii soleggiati molto ripidi l'irradiazione solare potrà ancora causare valanghe asciutte e umide di medie dimensioni.

<figure class="image image_resized" style="width:auto;">Alpi Cozie Sud di confine, Alpi Marittime Occidentali</figure>[Valli del Monregalese, valli Gesso e Vermenagna]

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