La città di Alba piange Teobaldo Scavino, scomparso ieri nel giorno di Natale, giovedì 25 dicembre, all’età di 83 anni. Nato nel 1942, Scavino è stato un cuoco di grande fama e una figura molto conosciuta nel panorama gastronomico piemontese.
La sua carriera ebbe inizio negli anni Sessanta nelle cucine del ristorante Savona di Alba, dove si formò professionalmente, per poi proseguire con un’importante esperienza in Svizzera. Tornato in Italia, aprì un proprio ristorante a Garessio e successivamente a Guarene, dove trasformò il Miralanghe nel celebre “Da Baldo”. Negli anni Novanta si trasferì nuovamente ad Alba, dedicandosi alla gestione del ristorante “Da Beppe”, che curò fino al pensionamento.
Nel 1961 Teobaldo Scavino fu anche tra i protagonisti della squadra albese che partecipò alla popolare trasmissione televisiva Campanile sera, portando il nome della città alla ribalta nazionale.
A dare la notizia della sua scomparsa è stato il figlio Massimo Scavino, ex assessore comunale di Alba, che attraverso i social ha voluto ricordare il padre con un messaggio intenso e toccante, pubblicato integralmente di seguito:
"Eri solito dire, dall'alto della tua elevata professionalità culinaria, che un grande cuoco lo vedi nelle esecuzioni dei piatti più semplici.
E questo insegnamento lo hai calato nella vita insegnandoci a badare all'essenziale, ai valori che contano, alla rettitudine morale prima di tutto.
Se dovessi definirti con una figura retorica direi, caro papa',che sei stato un bel ossimoro: mite e combattivo. La mitezza caratteriale del tuo amore profondo e mai melenso e la combattività nell'affrontare gli eventi a muso duro, anche nella recente sofferenza dove ci hai dato un'altra lezione di stoicismo.
Ora vola leggero e abbraccia il nostro angelo, mamma Renata.
Ma non farmi mai mancare la tua dolce carezza. La cercherò nel cielo dove stanno ormai le mie stelle più belle.
Ancora grazie e concedimi la fierezza di averti avuto come padre.
Ciao mio Cavaliere."
Con la scomparsa di Teobaldo Scavino, Alba perde non solo un grande professionista della cucina, ma anche un uomo che ha saputo trasmettere valori, passione e umanità a chi ha avuto la fortuna di conoscerlo.





