Schegge di Luce - 25 dicembre 2025, 07:56

SCHEGGE DI LUCE / Pensieri sui Vangeli festivi di don Maurizio Penna

Commento al Vangelo del 25 dicembre 2025, Natale del Signore

SCHEGGE DI LUCE / Pensieri sui Vangeli festivi di don Maurizio Penna

In principio era il Verbo, e il Verbo era presso Dio e il Verbo era Dio. Egli era, in principio, presso Dio: tutto è stato fatto per mezzo di lui e senza di lui nulla è stato fatto di ciò che esiste. In lui era la vita e la vita era la luce degli uomini; la luce splende nelle tenebre e le tenebre non l’hanno vinta. Venne un uomo mandato da Dio: il suo nome era Giovanni. Egli venne come testimone per dare testimonianza alla luce, perché tutti credessero per mezzo di lui. Non era lui la luce, ma doveva dare testimonianza alla luce. Veniva nel mondo la luce vera, quella che illumina ogni uomo. Era nel mondo e il mondo è stato fatto per mezzo di lui; eppure il mondo non lo ha riconosciuto. 

Venne fra i suoi, e i suoi non lo hanno accolto. A quanti però lo hanno accolto ha dato potere di diventare figli di Dio: a quelli che credono nel suo nome, i quali, non da sangue né da volere di carne né da volere di uomo, ma da Dio sono stati generati. E il Verbo si fece carne e venne ad abitare in mezzo a noi; e noi abbiamo contemplato la sua gloria, gloria come del Figlio unigenito che viene dal Padre, pieno di grazia e di verità. Giovanni gli dà testimonianza e proclama: «Era di lui che io dissi: Colui che viene dopo di me è avanti a me, perché era prima di me». Dalla sua pienezza noi tutti abbiamo ricevuto: grazia su grazia. Perché la Legge fu data per mezzo di Mosè, la grazia e la verità vennero per mezzo di Gesù Cristo. Dio, nessuno lo ha mai visto: il Figlio unigenito, che è Dio ed è nel seno del Padre, è lui che lo ha rivelato (Gv 1,1-18). 

Oggi, 25 dicembre 2025, la Chiesa celebra la solennità del Natale del Signore (Anno A, colore liturgico bianco).

A commentare il Vangelo della Santa Messa è don Maurizio Penna, Parroco delle parrocchie dell’Unità Pastorale di Cortemilia, Direttore della Pastorale Giovanile e Vocazionale della Diocesi di Alba.

Amore, vita, valori, spiritualità sono racchiusi nella sua riflessione per “Schegge di luce, pensieri sui Vangeli festivi”, una rubrica che vuole essere una tenera carezza per tutte le anime in questa valle di esilio. Pensieri e parole per accendere le ragioni della speranza che è in noi.

Eccolo, il commento. «In principio era il Verbo». L’Evangelista Giovanni, per raccontarci la venuta del Signore Gesù nel mondo, non inizia dal Presepe, né dall’Annunciazione, ma ci trasporta all’inizio dei tempi, quando Dio Padre creò tutto e creò l’umanità, guardando a Suo Figlio, quello stesso Figlio che, a un certo punto, sarebbe nato nel mondo da Lui stesso creato. Il Verbo della Vita è Cristo stesso, la Luce del mondo nato nel buio della notte di Natale per illuminare e diradare le tenebre di ogni luogo e di ogni tempo e di ogni cuore.

Fin dalla Sua Nascita, le tenebre lo hanno ostacolato, scatenandosi contro di Lui: non lo hanno accolto, lo hanno perseguitato quando era Bambino, lo hanno ostacolato da adulto e infine hanno pensato di averlo sconfitto, inchiodandolo alla Croce. Egli però ha trionfato, perché «La luce splende nelle tenebre e le tenebre non l’hanno vinta».

Giovanni il Battista «Venne come testimone, per dare testimonianza alla luce», per annunciarci questa Nascita che ha cambiato la storia per sempre. Nonostante il suo invito alla conversione, molti non hanno creduto in Gesù; nonostante il Tempo di Avvento, molti non sono arrivati preparati al Natale, ma «La luce splende nelle tenebre e le tenebre non l’hanno vinta». A quanti hanno creduto, Dio ha fatto il dono di diventare suoi figli, di essere rigenerati da questa luce che ha vinto le tenebre.

Oggi anche io vorrei lasciarmi illuminare da questa luce, lasciare che nasca in me, che si espanda in me, che brilli in me, affinché anche io possa essere testimone della gioia del Natale, della gioia di essere figli di un Dio, che fin dal principio dei tempi ci ha creati per amarci e per salvarci tutti.

Silvia Gullino

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