«L’Amministrazione comunale, nel percorso di elaborazione del bilancio di previsione, vuole illustrare ai cheraschesi, in modo chiaro e trasparente, le motivazioni che hanno portato alla decisione, sofferta ma inevitabile, di procedere a un adeguamento delle aliquote IMU per l’anno 2026». Così il sindaco Claudio Bogetti a proposito del documento programmatico che sarà portato al vaglio del Consiglio comunale.
Spiega il primo cittadino: «Negli ultimi anni il Comune ha lavorato con determinazione per mantenere inalterato il carico tributario locale, nonostante le crescenti difficoltà che hanno interessato e che interessano ancora oggi tutti gli enti territoriali italiani. Dal 2013 le imposte locali sono rimaste costanti, con un’unica variazione avvenuta nel 2019, quando l'aliquota IMU è aumentata a causa della soppressione del tributo TASI, accorpato nell'IMU stessa. Negli ultimi anni, infatti, i bilanci degli enti locali hanno dovuto fare i conti con un contesto esterno profondamente mutato: prima la pandemia, poi gli effetti economici e sociali dei conflitti internazionali, l’aumento dei costi energetici, delle materie prime e dei servizi appaltati. Tutti fattori che hanno inciso in modo significativo sulle spese dei Comuni, chiamati a garantire gli stessi servizi con risorse sempre più limitate. In questo scenario, nel 2023, di fronte ai primi scostamenti che rendevano necessaria un’attenzione maggiore alla parte corrente, l’Amministrazione di Cherasco scelse di applicare alla spesa corrente circa 850.000 euro di oneri di urbanizzazione: una misura straordinaria che ha consentito di evitare aumenti tributari e di mantenere inalterati i servizi. Nel 2024 per garantire l’approvazione del bilancio previsionale 2025–2027 senza aumenti di imposte, gli attuali amministratori hanno disposto un contenimento significativo delle spese correnti per circa 400.000 euro. Un intervento serio, che ha richiesto la revisione di molti servizi, una riorganizzazione estremamente attenta delle attività comunali e anche la riduzione di alcune spese discrezionali, comprese quelle destinate ad eventi e iniziative pubbliche».
Il Comune per il 2026 ha in programma nuove spese, in larga parte obbligatorie e legate a servizi essenziali che ammontano a circa 600.000 euro. In particolare riguardano la gestione del Nido comunale, un servizio richiesto da anni dalla comunità e assolutamente indispensabile per le nostre famiglie che comporta inevitabilmente costi strutturali importanti; il rinnovo obbligatorio degli appalti per la manutenzione del verde pubblico e per i servizi di pulizia, i cui prezzi sono aumentati in tutta Italia in seguito alla crescita dei costi dell’energia, dei materiali e del lavoro; i servizi scolastici, con particolare riferimento al servizio di assistenza alle autonomie: un settore essenziale per garantire inclusione e pari opportunità agli studenti con disabilità.
A fronte di queste maggiori uscite, le entrate generate da questi servizi ammontano a 140.000 euro. Le risorse direttamente collegate a questi servizi pertanto coprono soltanto una minima parte del loro fabbisogno complessivo creando così uno sbilancio di 460.000 euro.
Per questo motivo l’Amministrazione ha chiesto agli uffici una verifica dettagliata di ogni possibile opzione alternativa all’aumento della pressione fiscale: ulteriore razionalizzazione delle spese, rinegoziazioni dei contratti, efficientamenti organizzativi e revisione dei capitoli di spese meno essenziali.
Dopo settimane di analisi il responsabile finanziario – pur consapevole della volontà politica dell’Amministrazione di non aumentare le tasse – ha formalmente segnalato che l’unica soluzione tecnicamente sostenibile per garantire gli equilibri di bilancio è l’adeguamento delle aliquote IMU e che, essendo la spesa già stata ridotta al limite della sostenibilità, un nuovo taglio comprometterebbe la qualità e in alcuni casi addirittura la continuità dei servizi essenziali.
Per la rimodulazione delle aliquote si sceglierà di distribuire il carico in modo equilibrato, tutelando le fasce più fragili ed escludendo la prima casa, che per legge non è soggetta a imposta.
Sono attualmente in corso diverse simulazioni: un possibile ritocco generalizzato, oppure interventi selettivi solo su alcune categorie di immobili, oppure ancora un adeguamento differenziato per alcune tipologie definite dalla normativa nazionale.
Il bilancio di previsione verrà presentato al Consiglio comunale per la relativa approvazione nelle prossime settimane.
Commenta l’assessore al Bilancio Elisa Bottero: «Siamo perfettamente consapevoli del momento economico che famiglie e imprese stanno vivendo: ogni aumento fiscale rappresenta un sacrificio richiesto alla nostra comunità. È per questo che, negli ultimi anni, abbiamo fatto tutto il possibile per evitarlo. Abbiamo tagliato la spesa, razionalizzato i servizi, adottato misure straordinarie. Ma oggi, con 600.000 euro di nuove spese obbligatorie per servizi che il Comune è tenuto a garantire e con solo 140.000 euro di entrate relative agli incassi derivanti dalla fruizione di questi servizi, non è più possibile garantire i livelli essenziali dei servizi senza un intervento sulle aliquote. Non è una scelta ideologica, né un’imposizione politica: è l’unica strada per garantire servizi fondamentali come il Nido, il supporto scolastico agli studenti con disabilità, la manutenzione del verde e tutte quelle funzioni che incidono direttamente sulla qualità della vita dei cittadini. Preferiamo prenderci la responsabilità di un adeguamento delle tariffe oggi, piuttosto che compromettere domani la qualità e la quantità dei servizi offerti».
Conclude il sindaco Bogetti: «In questi anni abbiamo lavorato con la massima attenzione per evitare di aumentare le tasse. Abbiamo scelto la via più difficile: quella del rigore, della revisione della spesa e della ricerca di soluzioni alternative. Ma governare significa anche affrontare la realtà e la realtà ci dice che i Comuni stanno subendo aumenti dei costi generalizzati: dall’energia ai servizi scolastici, dagli appalti alle manutenzioni, fino ai servizi all’infanzia e alla disabilità. Il nostro obiettivo non cambia: vogliamo un Comune che continui a essere vicino alle famiglie, ai bambini, agli anziani, alle imprese, un Comune che non arretra sui servizi ma che li mantiene, li rafforza e li rende più moderni e inclusivi. Per farlo, però, è necessario garantire la stabilità del bilancio. L’adeguamento dell’aliquota IMU, seppure le nuove aliquote si manterranno sotto la media di quelle degli altri comuni, non è un atto leggero: è un atto di responsabilità, un gesto che chiediamo a tutta la comunità per continuare a investire sul nostro futuro. Continueremo inoltre a lavorare con trasparenza, condividendo ogni passaggio con i cittadini e impegnandoci affinché le risorse siano utilizzate con criterio, equilibrio e visione».





