Politica - 14 dicembre 2025, 10:00

CONTROCORRENTE - Chiarenza evocato da La Russa sul palco di Atreju, ma ostracizzato a Cuneo [VIDEO]

Il suo libro “Abbiamo avuto ragione” è stato citato ieri sera dal presidente del Senato durante l’intervista con Mentana. Strano destino quello del “patriarca” della Destra identitaria, che ha ostinatamente tenuto accesa la fiamma, e che ora, dopo la vittoria di Fratelli d’Italia, sconta l’emarginazione del nemo propheta in patria

CONTROCORRENTE - Chiarenza evocato da La Russa sul palco di Atreju, ma ostracizzato a Cuneo [VIDEO]

Paolo Chiarenza, vista la scarsa considerazione in cui viene tenuto dalla Federazione provinciale di Cuneo (che non perde occasione per bacchettarlo) si è dato alla pubblicistica storica.

Una serie di libri, frutto di studi e di ricerche, che gli sono valsi la qualifica di “politologo” della Destra identitaria.

Una delle sue ultime fatiche editoriali, data alle stampe un paio di mesi fa, “Abbiamo avuto ragione” è stata citata dal presidente del Senato Ignazio La Russa ieri sera durante l’intervista con Enrico Mentana sul palco di Atreju.

Il libro gli era stato omaggiato poco prima da alcuni amici cuneesi.

“Siamo riusciti ad avvicinare il presidente del Senato chiedendo ed ottenendo una foto con lui solo quando gli abbiamo urlato a distanza i saluti del nostro Paolo Chiarenza. La Russa – raccontano – quando ha sentito il suo nome si è svincolato dalla scorta, ci ha avvicinati e si è intrattenuto qualche momento con noi, il tempo di consegnargli il suo ultimo libro che parla anche di suo padre e di lui”.

Al di là dell’episodio in sé, evidentemente motivo di orgoglio per Chiarenza e i suoi amici, è sintomatico il fatto che il “patriarca” della Destra cuneese, che veleggia verso gli 88 anni e conserva una memoria di ferro, sia apprezzato fuori provincia dagli storici dirigenti del Movimento Sociale e di Alleanza Nazionale, ma quasi messo all’indice nel Cuneese.

Primo consigliere comunale a Cuneo del Msi, poi a Borgo San Dalmazzo e Valdieri e infine consigliere provinciale, è l’uomo che tiene accesa la fiamma della Destra in provincia in anni in cui gran parte degli attuali esponenti di FdI cuneesi o non erano nati o avevano i calzoncini corti.

Le tesi di Chiarenza possono essere discutibili o anche osteggiate, ma non è questo il punto.

La gratitudine, in politica, resta sempre la virtù del giorno prima: questo vale per la destra come per la sinistra.

Non è un giudizio di merito, né valoriale: è una semplice inconfutabile costatazione.

Chiarenza, nel ghetto con la qualifica di “fascista” dai primi anni ‘70, ora che FdI in provincia è al 30%, è tenuto in maggior considerazione dagli avversari che dai suoi ex camerati.

Amaro destino che certifica l’imperitura veridicità del nemo propheta in patria.

Gpt

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