La USB Industria, Unione Sindacale di Base, alza il livello di allerta sul futuro degli impianti dell’ex Ilva e chiede un intervento immediato del governo.
In una nota il sindacato denuncia “forti tensioni sociali nei territori” dopo la presentazione del piano denominato ciclo corto, ritenuto in grado di generare “pesanti e irreversibili ripercussioni sul futuro degli stabilimenti”, inclusi quelli collegati come Racconigi.
In un quadro già segnato da incertezze sul piano di salvataggio e sui percorsi di decarbonizzazione, la USB afferma di temere “una vera e propria operazione di dismissione delle attività produttive”.
Per questo la sigla sindacale chiede l’apertura di un tavolo permanente alla Presidenza del Consiglio con la partecipazione della premier Giorgia Meloni. Contestualmente sollecita il ritiro immediato del piano corto e la sospensione dello spegnimento delle batterie 7, 8, 9 e 12, considerate un segnale di arretramento industriale.
Tra le richieste anche l’invio dei coils da Taranto a Genova, Novi Ligure e Racconigi “per garantire la continuità produttiva”, lo stop all’allontanamento dei lavoratori per percorsi formativi “senza alcuna prospettiva lavorativa” e l’avvio di un piano di manutenzione degli impianti.
La USB fa sapere di attendere “un celere riscontro”, avvertendo che, in caso di ulteriore aggravamento della situazione occupazionale e produttiva, sarà pronta a mettere in campo “tutte le iniziative di mobilitazione nazionale a disposizione”.





