Eventi - 01 dicembre 2025, 13:05

Carceri e la proposta di riforma delle case lavoro, ad Alba ampia partecipazione al dibattito

Azione ha ricordato che: "Continuerà a lavorare perché questo cambiamento venga approvato in Parlamento e possa finalmente restituire dignità a chi è rimasto intrappolato in un sistema che non funziona"

Sala gremita sabato pomeriggio nella sede cittadina di Azione in corso Michele Coppino 31 per l’incontro “Carcere: liberi di ricominciare”, appuntamento pubblico dedicato alla proposta di riforma delle case lavoro sottoscritta da Azione in Parlamento.

Cittadini, operatori del settore, rappresentanti delle istituzioni e del volontariato penitenziario hanno animato un confronto vivo e partecipato su un tema che tocca direttamente la realtà albese, dove da alcuni anni è operativa una casa lavoro all’interno dell’Istituto penitenziario “Montalto”. Casa lavoro visitata nel primo pomeriggio, prima dell’evento, proprio dagli esponenti locali di Azione guidati dal Segretario Provinciale Giacomo Prandi, accompagnati dagli onorevoli Fabrizio Benzoni, Daniela Ruffino, Bruno Mellano e dal Garante Comunale Emilio De Vitto.

All’evento, dopo i saluti introduttivi del coordinatore cittadino Massimo Giachino, sono intervenuti il deputato Fabrizio Benzoni, il segretario provinciale di Azione Giacomo Prandi, Bruno Mellano – già garante regionale dei detenuti –, l’assessora comunale Donatella Croce, il garante dei detenuti del Comune di Alba Emilio De Vitto e Domenico Albesano, presidente dell’associazione Arcobaleno. A concludere i lavori la segretaria regionale di Azione Daniela Ruffino.

«La grande partecipazione di oggi dimostra quanto questo tema sia sentito ad Alba e nel nostro territorio – dichiarano Giacomo Prandi e Massimo Giachino -. Le case lavoro sono un’istituzione superata, un residuo del Codice Rocco che non risponde più né alla Costituzione né ai bisogni reali delle persone che vi sono destinate. Parliamo di persone che hanno già scontato la loro pena e che spesso convivono con dipendenze o fragilità psichiatriche: non servono nuove mura, serve un percorso di cura, assistenza e reinserimento. Il confronto di oggi, con una sala piena e interventi di alto livello, conferma la necessità di una riforma coraggiosa e urgente. Azione continuerà a lavorare perché questo cambiamento venga approvato in Parlamento e possa finalmente restituire dignità a chi è rimasto intrappolato in un sistema che non funziona.» Azione ringrazia tutti i partecipanti e gli ospiti che hanno contribuito a un dibattito costruttivo e necessario, nella convinzione che il rispetto della dignità umana e la centralità del reinserimento sociale debbano tornare a essere pilastri del sistema penitenziario italiano.

c.s.

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