Come sta l’agricoltura cuneese? Domanda tutt’altro che facile, alla quale i vertici di Cia Agricoltori Italiani di Cuneo hanno provato a rispondere nel corso dell’incontro tenuto questa mattina (giovedì 27 novembre) per fare il punto sull’annata.
A fare gli onori di casa presso la sede provinciale dell’associazione il presidente Claudio Conterno, prossimo a lasciare la presidenza una volta concluso il suo secondo mandato, e il direttore Igor Varrone. Con loro il presidente regionale Gabriele Carenini, arrivato da Casale Monferrato anche per salutare il recente raddoppio dei locali posti al civico 1/C di piazza Galimberti.
Tanti gli spunti emersi dall’incontro, durante il quale più volte è ricorso il richiamo a problematiche quali quella dei prezzi, che strangolano le piccole aziende, il bisogno di promuovere innovazione e la ricerca di qualità quale strade per una crescita che deve poter contare su uno Stato capace di promuovere semplificazione e ricerca.
"ANNATA RESA FRAGILE DA PREZZI TROPPO BASSI"
A fare il punto il presidente Claudio Conterno: "Un’annata positiva sul piano produttivo, ma resa fragile da prezzi troppo bassi, che non coprono i costi e rischiano di mettere a rischio il futuro delle nostre imprese. Molti comparti hanno registrato buoni risultati, a tratti eccellenti, ma la redditività resta insufficiente: vale per il vino, dove i prezzi pubblicati a San Martino sono sotto la soglia dei costi di produzione, e vale per buona parte delle produzioni frutticole, cerealicole e zootecniche. Se il valore riconosciuto agli agricoltori non rispecchia ciò che spendono per produrre, non possiamo parlare di sostenibilità economica".
IN QUATTRO ANNI PERSE 1.600 IMPRESE
Il presidente ha poi richiamato l’attenzione sui numeri dell’ultimo quadriennio, che restituiscono un quadro preoccupante: 1.641 imprese agricole in meno in provincia di Cuneo, dalle 19.108 del 2020 alle 17.467 del 2024, con una media di oltre 400 chiusure all’anno. Un trend che riflette ciò che accade su scala regionale, dove il Piemonte conta 47.001 aziende attive su 912.546 ettari di Sau, ma registra un calo che negli ultimi due anni ha accelerato fino al -3% annuo, spinto da crisi ricorrenti e costi produttivi in crescita.
SENZA REDDITO LE AZIENDE CHIUDONO
Il tema di una redditività da restituire alle imprese, superando fenomeni di speculazione che interessano diverse filiere, è al centro delle riflessioni sul futuro del comparto. "Il rischio è evidente – ha ribadito Conterno -: senza reddito le aziende chiudono, soprattutto quelle medio-piccole. E quando un presidio agricolo si spegne, il territorio perde valore, cura, paesaggio e opportunità".
"AGRIVOLTAICO DIVORA SUOLO FERTILE"
Un passaggio forte del suo intervento, Conterno l’ha riservato al rischio della proliferazione dei pannelli fotovoltaici sui terreni agricoli favorito dagli ultimi provvedimenti governativi: "Gli impianti agrivoltaici a terra sono una deriva speculativa che divora suolo fertile e altera il mercato fondiario. Prima di sacrificare i campi, si installi il fotovoltaico sui tetti dei capannoni, delle stalle e delle strutture esistenti. Difendiamo l’agricoltura vera, non la finanza travestita da transizione green".
COMPARTO PER COMPARTO
Il presidente ha poi tracciato una sintesi dei principali comparti.
L’apicoltura mostra segnali di ripresa grazie all’acacia, pur tra difficoltà strutturali come la Varroa e la concorrenza dei mieli esteri.
La castanicoltura vive un’annata disomogenea, con ottime pezzature dove le piogge hanno aiutato e rese limitate nelle zone siccitose; le varietà pregiate mantengono quotazioni elevate, ma in montagna il cambiamento climatico pesa sempre di più.
La cerealicoltura registra un miglioramento delle rese nei cereali a paglia e un andamento più irregolare del mais, mentre i prezzi restano troppo bassi per coprire i costi crescenti.
La corilicoltura è segnata da forti differenze territoriali: l’Alta Langa conferma qualità e rese buone, mentre molte zone di pianura e collina denunciano produzioni scarse; persistono nodi relativi agli impianti ormai datati e alla cimice asiatica.
Molto positiva, invece, la frutticoltura, con una delle migliori annate recenti per qualità e volumi di pesche, ciliegie, mirtilli e susine, e una campagna delle mele nel complesso soddisfacente; male le pere, penalizzate dalle piogge in fioritura.
L’orticoltura registra produzioni abbondanti e di qualità, ma soffre volatilità dei prezzi, costi in aumento e difficoltà di reperimento della manodopera.
Sul fronte zootecnico, il latte mantiene una certa stabilità pur con primi segnali di calo sui formaggi; la carne bovina vive una fase remunerativa grazie alla maggiore domanda, nonostante le difficoltà sanitarie; il comparto suinicolo, pur non colpito dalla Psa in provincia, risente delle restrizioni che hanno frenato i movimenti e generato incertezza.
Per il vino, infine, l’annata agronomica è ottima, ma “sotto 1,20 euro al chilo di uva non si coprono i costi: lavorare in perdita non è un’opzione per nessuna azienda”, ha concluso Conterno, produttore e barolista.
A BRUXELLES CONTRO I TAGLI ALLA PAC
Il presidente regionale di Cia Piemonte Gabriele Carenini ha richiamato il valore dell’agricoltura come presidio economico, ambientale e sociale: "Le nostre aziende svolgono un ruolo strategico per la cura del territorio e per l’equilibrio delle aree rurali. Ma tutto questo non è garantito se mancano reddito, tutele e visione politica. Per questo il 18 dicembre saremo a Bruxelles, con la mobilitazione di Cia contro i tagli alla Pac: chiediamo segnali chiari, non passi indietro che mettono in difficoltà chi produce cibo e presidia il territorio ogni giorno".
RADDOPPIATA LA SEDE DI PIAZZA GALIMBERTI
In chiusura, il direttore provinciale Igor Varrone ha inaugurato insieme a Conterno e Carenini il raddoppio dei locali della sede provinciale, sullo stesso piano di quella esistente. Qui operano 22 collaboratori, cui si affiancano i 26 impegnati ad Alba, senza contare gli uffici di Mondovì e Fossano.
"È un passo importante – ha spiegato il direttore Igor Varrone dopo la benedizione dei locali –, che conferma la crescita della nostra organizzazione e rafforza i servizi per imprese e cittadini. La nostra struttura territoriale è in espansione: nelle prossime settimane inaugureremo anche due ampliamenti strategici nelle sedi di Saluzzo e Bra. Significa che Cia continua a investire, innovare e crescere insieme alle aziende agricole di questa provincia".
















