Nel nostro Paese gli spazi socio-culturali realmente accessibili stanno scomparendo. Non mancano soltanto luoghi fisici, ma anche occasioni di prossimità, confronto e immaginazione collettiva. Cresce invece la dipendenza da spazi commerciali, dove la socialità è possibile solo a fronte di un consumo e dove la libertà culturale si restringe. Paradossalmente, neppure i luoghi pubblici – scuole, parchi, aree di quartiere – riescono più a essere davvero sicuri, vivi e frequentabili.
La conseguenza ricade soprattutto sui più giovani, che spesso non hanno a disposizione ambienti gratuiti o non commerciali nei quali ritrovarsi, creare e crescere insieme. Anche nelle realtà di provincia, dove la rete comunitaria sembra più solida, i territori stanno cambiando sotto la spinta di una gentrificazione che investe molto sull’attrattività e poco sulla cura delle energie culturali già presenti.
Da questa urgenza nasce l’iniziativa promossa da In.differenti ad Alba: un pomeriggio a Spazio DoM per ragionare su cosa significa, oggi, prendersi cura degli spazi e restituirli alla collettività. L’incontro vedrà la partecipazione di due realtà che, con modalità diverse, lavorano da anni su questi temi: Scomodo e Spazio Vacante.
Scomodo, nata nel 2016, è una comunità che ha saputo creare luoghi reali di espressione e confronto per le nuove generazioni: ambienti di produzione culturale, momenti di aggregazione, un mensile cartaceo interamente realizzato da under30 e un intenso lavoro di informazione sui social. Il suo approccio parte dall’idea che i giovani debbano avere spazi non solo dove stare, ma anche da trasformare.
Spazio Vacante, progetto collettivo attivo dal 2022, lavora invece come una forma di tutela nomade. Il suo orizzonte sono i margini – geografici e sociali – da cui far emergere immaginari nuovi. Attraverso cammini, percorsi, installazioni, performance e archivi pubblici, il gruppo mette al centro materiali residuali e comunità spesso invisibili, accompagnandole in processi di rigenerazione critica.
Il pomeriggio del 29 novembre sarà diviso in due momenti: dalle 15 l’apertura libera dello spazio, con musica, chiacchiere, ping pong e possibilità di incontrare le persone che animano DoM; alle 18 il talk, pensato come un confronto aperto sul futuro degli spazi collettivi e sulla necessità di immaginare—e costruire—nuove forme di partecipazione.





