L’Arma dei Carabinieri ha celebrato oggi, 21 novembre, la sua Patrona, la “Virgo Fidelis”, un momento per rinnovare l’impegno al servizio della comunità e per ricordare coloro che hanno sacrificato la propria vita per la sicurezza e la legalità.
La ricorrenza è stata onorata anche dai Reparti operativi nella sede di Bra con una Messa nella chiesa dell’Istituto Salesiano “San Domenico Savio”, presieduta da don Gianfranco Perona.
Alla cerimonia ha partecipato una nutrita rappresentanza dell’Arma locale agli ordini del Tenente Colonnello Lorenzo Repetto, comandante della Compagnia, al quale si sono unite aliquote dei reparti territoriali dipendenti.
Tra i banchi hanno preso posto anche l’assessore braidese Lucilla Ciravegna e le delegazioni di Polizia locale, Polizia stradale e Guardia di Finanza, a significare lo spirito di fratellanza e cooperazione tra le Forze dell’Ordine cittadine. Presente anche il sindaco di Sommariva Perno, Stefano Rosso, oltre a membri delle associazioni combattentistiche e d’arma in congedo delle locali sezioni dell’Associazione Nazionale Carabinieri.
Agli orfani, amorevolmente assistiti dall’Opera Nazionale Assistenza Orfani Militari Arma Carabinieri, e alle vedove dell’Arma, primi destinatari del dolore per le gravi perdite di affetto, è stata anche dedicata la giornata.
Custodi dell’immenso patrimonio di valori che orientano la loro vita, prima della solenne benedizione, con la recita della preghiera del Carabiniere elevata alla Madonna, i militari presenti hanno ribadito il loro giuramento e ricordato i colleghi caduti in servizio.
Un’istituzione giustamente festeggiata per aver scritto pagine gloriose della storia italiana e soprattutto per i valori che, in essa, si sono sempre coltivati come la giustizia, lo spirito di sacrificio, la lealtà, il senso del dovere e dell’onore, il coraggio e la difesa dei più deboli. Valori che, quando sono uniti ad una profonda fede cristiana, non solo edificano una società migliore ma, quel che più conta, spianano la strada verso il cielo, come nel caso dell’eroica figura del beato Salvo D’Acquisto (1920-1943).
Era il 1949 quando Pio XII, con l’apposito breve apostolico Nessuno ignora, proclamava Maria patrona ufficiale della Benemerita con il titolo di Virgo Fidelis. Con fine lungimiranza papa Pacelli trovava una singolare connessione tra questo appellativo della Madre di Dio ed il motto araldico dell’Arma che recita appunto: “Nei secoli fedele”.
Ogni anno, in occasione del 21 novembre, festa della Presentazione della Beata Vergine al Tempio, i Carabinieri si raccolgono intorno a Maria e si affidano alla sua intercessione, mentre ricordano l’epica battaglia di Culqualber, in Africa Orientale, culminata proprio il 21 novembre 1941.
In quel terribile scontro fra italiani e britannici, il 1° Battaglione mobilitato dei Carabinieri si immolò pressoché al completo pur di non cedere la propria posizione. La resistenza di quegli uomini, contro forze belliche di gran lunga superiori, fu talmente eroica ed accanita da suscitare grande meraviglia anche negli avversari, i quali non mancarono di tributare l’onore delle armi. Il sacrificio valse alla bandiera dell’Arma la seconda medaglia d’oro al valor militare.
Questa la motivazione: «Glorioso veterano di cruenti cimenti bellici, destinato a rinforzare un caposaldo di vitale importanza, vi diventava artefice di epica resistenza. Apprestato saldamente a difesa l’impervio settore affidatogli, per tre mesi affrontava con indomito valore la violenta aggressività di preponderanti agguerrite forze, che conteneva e rintuzzava con audaci atti controffensivi, contribuendo decisamente alla vigorosa resistenza dell’intero caposaldo, ed infine, dopo aspre giornate di alterne vicende, a segnare per l’ultima volta in terra d’Africa, la vittoria delle nostre armi».
Ed è proprio per gli eroi di Culqualber, come per i molti Carabinieri caduti nel compiere, con generosità, la propria missione che oggi è giusto pregare la Virgo Fidelis, la Regina del Cielo, Madre di Dio e dei suoi figli con le stellette.





