Attualità - 14 novembre 2025, 09:10

Coldiretti Cuneo: "Servono più fondi per lo sviluppo rurale contro la morsa burocratica"

L'appello alla Regione Piemonte per incrementare le risorse del CSR e semplificare gli adempimenti che gravano sulle aziende agricole. Focus su interventi ambientali e gestione idrica

Enrico Nada e Francesco Goffredo

Enrico Nada e Francesco Goffredo

Il Completamento per lo Sviluppo Rurale (CSR) del Piemonte è uno strumento fondamentale per sostenere le imprese, ma solo a condizione che sia adottata un’adeguata distribuzione delle risorse, anche attraverso fondi integrativi. È quanto evidenzia Coldiretti Cuneo nel sollecitare la Regione ad aumentare il proprio impegno a tutela delle aziende agricole cuneesi.

Le imprese sono sempre più soggette, anche per effetto di disposizioni regionali, ad adeguamenti ed obblighi che significano, inevitabilmente, esborsi economici – sottolinea Enrico Nada, presidente di Coldiretti Cuneo –. Pensiamo, ad esempio, agli interventi strutturali per far fronte alle richieste del Piano regionale di Qualità dell’Aria che gravano sul bilancio aziendale con spese ed investimenti a fondo perduto. Oltretutto, non dimentichiamo che quanto le nostre imprese stanno già facendo, circa il citato Piano, va a beneficio dell’intera collettività. Rispetto, poi, agli interventi agro-climatico-ambientali, abbiamo registrato un deficit di carattere finanziario che significa non consentire ad un numero rilevante di imprese la possibilità di sviluppare e migliorare metodologie gestionali eco-sostenibili. È ora, quindi, che la Regione scelga una volta e per tutte la strada della semplificazione, eliminando il più possibile determinati obblighi burocratici che affossano solamente gli imprenditori, e ridistribuisca in modo più equilibrato le risorse del CSR".

È essenziale – aggiunge Francesco Goffredo, direttore di Coldiretti Cuneoche vengano stanziati adeguati fondi da utilizzare in maniera mirata per creare e sviluppare, a livello provinciale e regionale, progetti aventi un’ampia ricaduta in ambito sociale, economico ed ambientale, come quelli che riguardano la gestione idrica.  La garanzia dell’acqua è centrale, infatti, per l’agroalimentare italiano con circa il 41% del valore aggiunto prodotto dal settore che deriva proprio da produzioni irrigue. Proprio per assicurare una piena disponibilità delle risorse è necessario puntare sulla realizzazione di un grande piano di invasi multifunzionali capaci di garantire l’approvvigionamento idrico e produrre energia pulita”.

cs

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