Sport - 08 novembre 2025, 10:58

SUPERLEGA / Cuneo-Trento, la rivalità che fa ancora battere il cuore: "Non giudicare quel rumore, innamoratene”

Quindici anni dopo lo storico scudetto, i Blu Brothers chiamano a raccolta il pubblico per la partita di stasera

SUPERLEGA / Cuneo-Trento, la rivalità che fa ancora battere il cuore: "Non giudicare quel rumore, innamoratene”

Quella di stasera al palazzetto di Cuneo non è una partita come tutte le altre: è Cuneo-Trento, la sfida che quindici anni fa regalò al capoluogo della Granda il primo, e finora unico scudetto della sua storia pallavolistica.

Per i più giovani è solo un racconto, un “sentito dire” tramandato da genitori e amici. Ma per chi c’era quella notte di Bologna, il solo leggere oggi quel nome sul calendario fa riaffiorare un misto di brividi, orgoglio e commozione.

Il 9 maggio 2010 la città si trasformò in una festa senza fine: cortei di clacson, bandiere, cori, fumogeni. Un entusiasmo che fino ad allora si era visto solo per la nazionale o per le grandi notti di calcio.

E qualcosa di simile Cuneo l’ha rivissuto il 24 aprile scorso, quando la squadra di capitan Sottile ha conquistato la promozione in SuperLega dopo undici interminabili anni di attesa.

Ecco perché la partita di stasera non può essere una semplice sfida di campionato. I Blu Brothers, la storica tifoseria biancoblu, lo sanno bene e ieri, alla vigilia dell’incontro, hanno pubblicato un lungo post carico di emozione e memoria.

Cuneo, hai la pallavolo nel sangue ma ci rendiamo conto che è passato tanto tempo e ci piacerebbe raccontarti una storia che magari ancora non sai, forse perché sei troppo giovane o semplicemente perché inizi solo adesso ad avvicinarti a noi. No, ovviamente non è facile per chi scrive spiegarti cosa vuol dire aprire il calendario e leggere: Sabato 8 novembre ore 20.30 Cuneo-Trento.

Viviamo di ricordi? Sì, forse fino ad oggi sì. Impossibile non chiudere gli occhi e rivivere quella volta là a Bologna. Ma chi se la ricorda? Dai, sembravano imbattibili, ricchi, spavaldi. Eppure…”

Un post che non parla solo di rivalità sportiva, ma anche di rispetto reciproco e di legami che vanno oltre il campo.  “Sono sempre stati così loro, onnipotenti, con quel giallo-blù che ci dava alla testa e che fino a quel momento solo Modena era degna di indossare. Il nostro modo di tifare così tanto odiato e così tanto temuto da arrivare, forse, a cambiare anche un po’ il loro. Poi le scaramucce, i social, qualche striscione andato oltre.

La rivalità non cambiava, ma il rispetto cresceva, incontro dopo incontro, insulto dopo insulto. L’amicizia con il presidente della loro tifoseria, Nicola, un fratello per alcuni di noi, tanto odiato durante la partita quanto amato dal giorno dopo. Funziona così da sempre tra persone vere; alla fine ci si prende in simpatia.”

E poi il lungo silenzio, gli anni bui. “Il buio. Il silenzio. Undici anni di vuoto in cui, agli occhi del mondo, noi non saremmo più esistiti. Forse ora qualcuno si renderà conto che non è proprio così. Che dopo tanto tempo, Cuneo, puoi riaprire gli occhi perché domani accadrà tutto di nuovo e vuoi sapere la coincidenza? È tutto esattamente come prima.

Loro sono sempre lì, imbattibili e immensi. Noi? Beh, noi facciamo rumore. Sì, ma Cuneo, davvero, ascoltalo quel rumore e se non c’eri, per favore, non giudicarlo: interpretalo e dagli una possibilità. Vieni alla partita, canta, rendila una festa e allora, forse sì, anche tu capirai che di quel rumore, in fondo, ci si può innamorare.” 

Un messaggio che è al tempo stesso invito, memoria e promessa. 

Perché stasera, alle 20.30, al palazzetto di Cuneo, non si gioca soltanto una partita: si celebra un legame, una rivalità fatta di rispetto e amicizia, una passione che, nonostante tutto, non ha mai smesso di fare rumore.

Cesare Mandrile

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