Sul tema della casa, tornato nell’ultima seduta del Consiglio comunale, il confronto tra maggioranza e minoranza si è acceso attorno allo studio da 40 mila euro destinato alla mappatura del disagio abitativo. A sollevare la questione è stato il consigliere Emanuele Bolla, che ha chiesto chiarimenti sui tempi, sugli affidamenti e sulle attività effettivamente avviate.
“Interrogo l’amministrazione per sapere a che punto è lo studio finanziato a fine giugno”, ha esordito Bolla. “Mi era stato detto che in agosto erano arrivate le proposte dei professionisti e che il lavoro avrebbe richiesto circa tre mesi. Siamo al 6 novembre e non vedo movimenti: vorrei capire cosa si intende fare e come siamo messi, anche perché a fine anno le risorse stanziate si chiudono”.
La risposta dell’assessora alle Politiche sociali Donatella Croce ha ricostruito il percorso amministrativo, specificando che la delibera operativa è stata approvata a luglio. “La giunta, con la delibera 248, ha allocato le risorse e avviato la richiesta di tre preventivi tramite la piattaforma Traspare. Le proposte sono arrivate in agosto e gli uffici hanno individuato l’offerta più congrua, quella dell’agenzia Labins di Torino, che svolge già un lavoro analogo per la città di Cuneo”, ha spiegato.
Croce ha poi illustrato gli step della prima fase, attualmente in elaborazione: raccolta dei dati anagrafici, tributari e tecnici dagli uffici comunali; mappatura degli stakeholder immobiliari; analisi del patrimonio disponibile; definizione delle criticità e degli obiettivi strategici. “La prima fase si concluderà entro l’anno o nelle primissime settimane di gennaio. È prevista una restituzione plenaria prima di avviare le fasi successive, dedicate alla coprogettazione e poi alla realizzazione delle politiche abitative”, ha aggiunto.
Nel suo intervento di replica, Bolla ha espresso una forte perplessità sui tempi: “È evidente che dal mese di luglio a oggi non siamo riusciti neanche a vedere un affidamento. Qualcosa non deve essere andato nel verso giusto”. Ha poi osservato che l’amministrazione rischia di accumulare troppo ritardo rispetto alle scadenze: “Quando avremo la prima analisi sarà passato un anno e mezzo dall’inizio del mandato. Fatico a capire che cosa vogliate fare: se dovete farvi spiegare da un’agenzia esterna qual è la situazione della città, vuol dire che quella promessa elettorale di conoscere il problema e avere soluzioni era solo ipotetica”.
Dopo il Consiglio, il consigliere ha ribadito la sua posizione con una dichiarazione politica più netta: “Rispetto al tema della casa l’amministrazione comunale naviga nell’oscurità. Da giugno ha stanziato 40 mila euro per uno studio che non è ancora iniziato e che non potrà produrre molto da qui a fine anno. È grave che si fosse fatto credere agli albesi che il problema degli affitti sarebbe stato affrontato con idee chiare: oggi scopriamo che non ci sono né idee né un quadro preciso. In un anno e mezzo di mandato non è stato fatto nulla e da giugno non si è realizzato niente di concreto”.





