Attualità - 07 novembre 2025, 10:10

Alba capitale dell’arte contemporanea 2027: in Consiglio il racconto di una "vittoria che nasce dal territorio"

Il sindaco Alberto Gatto: "Un progetto condiviso, capace di unire istituzioni, artisti, imprese e comunità. Ora la vera sfida è costruire il 2027"

Il sindaco di Alba Alberto Gatto con il ministro della Cultura Alessandro Giuli

Il sindaco di Alba Alberto Gatto con il ministro della Cultura Alessandro Giuli

La seduta del Consiglio comunale di Alba si è aperta con una comunicazione che segnerà l’intero mandato: la proclamazione ufficiale di Alba come Capitale Italiana dell’Arte Contemporanea 2027. Una notizia attesa, preparata e costruita in mesi di lavoro silenzioso, che il sindaco Alberto Gatto ha voluto restituire con un racconto puntuale del percorso e della visione che hanno guidato la candidatura.

Il primo cittadino ha ricordato come, fin dall’uscita del bando dell’8 marzo 2025, l’amministrazione abbia scelto di muoversi in modo corale. "Non abbiamo pensato a una candidatura di città, ma di territorio. Abbiamo coinvolto i Comuni con cui già collaboriamo e individuato sette capitali sorelle. Volevamo mostrare una comunità capace di condividere un’idea di futuro".

Da questa impostazione è nato un dossier strutturato e ambizioso, curato insieme al comitato promotore guidato da Patrizia Sandretto Re Rebaudengo e Nicolas Ballario. Una candidatura che ha saputo parlare tanto il linguaggio tecnico quanto quello della scena artistica internazionale. "La nostra forza è stata la capacità di aggregare artisti, curatori e professionisti di livello nazionale e internazionale. Molti di loro hanno scelto di mettersi a disposizione perché hanno visto nelle Langhe un laboratorio autentico, non un palcoscenico di facciata".

Il sindaco ha collocato questo risultato all’interno di un percorso più ampio, richiamando i titoli ottenuti negli ultimi anni: "UNESCO per i paesaggi vitivinicoli, Creative City, patrimonio immateriale per la Cerca e Cavatura del Tartufo. Sono riconoscimenti che guardano alla storia e alla tradizione". Quello del 2027, invece, prova a spingere la città su un terreno nuovo. "È un titolo che ci chiede innovazione, non celebrazione. Ci pone su una scala internazionale e ci obbliga ad alzare l’asticella dell’offerta culturale".

Il cuore del programma sarà la Biennale delle Langhe, già inserita nel dossier e destinata a diventare un appuntamento stabile, alternato alle grandi mostre della Fondazione Ferrero. Un progetto pensato per lasciare una struttura duratura, non un evento isolato. "L’avevamo detto anche in audizione: la Biennale l’avremmo realizzata comunque. Ora abbiamo uno slancio ancora maggiore e una responsabilità più grande".

Sul fronte degli spazi, Gatto ha illustrato le linee di lavoro già in corso: la riqualificazione del quartiere di Viale Masera con nuovi interventi dedicati all’arte contemporanea e il completamento dell’ex Casa Miroglio, finanziato attraverso il PNRR e destinato a ospitare gli spazi dedicati a Pinot Gallizio. "Stiamo finalizzando l’acquisizione dell’immobile e dialogando con l’Archivio Gallizio. È una figura centrale del nostro Novecento e vogliamo restituirgli un luogo capace di raccontarlo davvero".

Nel ringraziare l’assessora alla Cultura Caterina Pasini e il capo di gabinetto Gianluca Gioetti per il lavoro svolto, il sindaco ha concluso con una nota di responsabilità: "Questo titolo è un punto di partenza. L’arte è un’energia che costruisce legami e amplia gli orizzonti. Il 2027 sarà un anno straordinario se sapremo viverlo come comunità, insieme".

Daniele Vaira

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