Una notte drammatica, quella fra sabato e domenica scorsa per la missione di Pace “Viaggio del Giubileo della Speranza” organizzato dal MEAN – Movimento Europeo di Azione Nonviolenta, nella quale sono impegnati anche i due aclisti cuneesi Pietro Carluzzo e Alberto Ubezio.
Durante il viaggio di ritorno da Kharkiv e Kiev il convoglio è stato oggetto di un fitto bombardamento nella zona di Leopoli, soprattutto con l’utilizzo dei famigerati droni. Costretto ad una lunga pausa, il treno è poi riuscito a ripartire e a riportare la delegazione in salvo, dopo ore di apprensione.
Ha raccontato il giovane insegnante Pietro Carluzzo, membro delle Acli di Cuneo e delegato alle Acli nazionali:
“Sono stati momenti difficili, il rumore della guerra e dei colpi di artiglieria era vicino e spaventoso. Per fortuna abbiamo potuto ripartire e lasciare la zona più pericolosa. Quello che abbiamo provato è quanto stanno vivendo gli ucraini da 1320 giorni di guerra e tensione costante. L'attacco di stanotte, esteso su tutto il territorio, ha colpito anche Leopoli e le zone occidentali: comunque stiamo tutti bene”.
Moltissimi i messaggi di solidarietà e apprensione sui Social di familiari e amici, a cui una delle partecipanti ha risposto:
“Non siamo noi sotto attacco. Sotto attacco ci sono gli ucraini. Da anni. Noi abbiamo passato qui 4 giorni. Loro 4 anni”.
Ricordiamo che la 10ª missione del MEAN nel paese, ha lo scopo di organizzare incontri con la società civile ucraina per costruire progetti sulle necessità reali della popolazione e ha avuto sinora riscontri molto positivi.
I 110 partecipanti italiani, appartenenti a diverse associazioni e realtà sociali, dovrebbero rientrare in Italia in queste ore.









