Il Rapporto Montagne Italia 2025 realizzato da Uncem fotografa la situazione del turismo anche nelle montagne cuneesi, evidenziando forti disparità tra i diversi territori. Mentre a livello nazionale il turismo vale 6,7% del PIL delle montagne italiane, nel Cuneese emergono realtà variegate.
Valle Tanaro e Valle Stura guidano l'occupazione turistica
Tra le comunità del cuneese analizzate, la Valle Tanaro si distingue con 674 occupati nella filiera turistica, seguita dalla Valle Stura (653). Le Terre del Monviso registrano 579 occupati, mentre le Valli Maira e Grana contano 376 addetti nel settore.
Particolarmente critica la situazione nell'area delle Langhe: l'Alto Monferrato conta solo 77 occupati nel turismo, la Langa Astigiana e Val Bormida appena 87, mentre l'Alta Langa arriva a 323 occupati.
Ricettività: Valle Stura sopra la media nazionale
Sul fronte dei posti letto, la Valle Stura con 40,7 posti ogni 100 abitanti e la Valle Tanaro con 38,1 superano nettamente la media delle Alpi e degli Appennini, dove ci sono 19,3 posti letto alberghieri ed extralberghieri ogni 100 abitanti. Le Terre del Monviso si attestano a 23,6 posti letto per 100 abitanti, mentre le Valli Maira e Grana offrono 13,7 posti letto ogni 100 residenti.
Dati decisamente inferiori nelle Langhe: l'Alto Monferrato offre solo 16 posti letto ogni 100 abitanti, l'Alta Langa 14,1, mentre la Langa Astigiana e Val Bormida appena 11,3.
Permanenza media: l'Alto Monferrato sorprende
Interessante il dato sulla durata media dei soggiorni: l'Alto Monferrato registra il valore più alto con 4,4 giorni, superiore alla media nazionale di 3,1. Le altre aree cuneesi si attestano tra i 2,2 giorni della Langa Astigiana e i 2,7 giorni delle Terre del Monviso.
"Il turismo c'è perché ci sono paesi e comunità", sottolinea Marco Bussone, presidente nazionale Uncem. "Chi sale non porti tutto da casa. Compri in valle, faccia vivere quei negozi e quei bar. Non chiediamo assistenzialismo, ma buonsenso e incontro con le comunità dei territori."





