Attualità - 12 agosto 2025, 10:00

Zone senza segnale: Uncem rilancia la mappatura per colmare il digital divide

Nuovo appello ai cittadini per segnalare le aree senza copertura mobile: “Serve un piano nazionale per non lasciare indietro nessuno”

Immagine di repertorio di un ripetitore

Immagine di repertorio di un ripetitore

In Italia, in Piemonte e nel Cuneese esistono ancora ampie aree montane dove telefonare, inviare un messaggio o connettersi a internet è impossibile. Un problema che, però, riguarda non solo le zone alpine e appenniniche, ma anche aree rurali e interne del Paese, con conseguenze gravi su sicurezza, servizi e per lo sviluppo.

Per affrontare questa criticità, Uncem – Unione nazionale dei Comuni, delle Comunità e degli Enti montani – rilancia la mappatura delle aree senza segnale telefonico, invitando cittadini e sindaci a segnalare (al seguente form) i luoghi dove la copertura mobile è assente. Dopo la prima rilevazione del 2019, che raccolse 1.450 segnalazioni, alcune criticità sono state risolte e le imprese hanno pianificato investimenti. Tuttavia, molti problemi restano aperti.

Nonostante la legge di bilancio 2020 abbia stanziato 1,5 milioni di euro per nuovi tralicci – fondi ancora da utilizzare – e alcune Regioni abbiano avviato interventi, il digital divide mobile rimane una ferita aperta. “Non possiamo intervenire solo lungo le linee ad alta velocità – afferma Uncem – Serve un piano nazionale per coprire tutte le aree montane e interne, con il contributo di Stato, Regioni, imprese e istituzioni locali.

Il completamento della mappatura, richiesto anche dagli operatori di telecomunicazioni, servirà a pianificare meglio gli investimenti pubblici e privati, in sinergia con il Piano Nazionale Banda Ultralarga e il PNRR. “La politica e le imprese non restino silenti – conclude Uncem – È il momento di vincere, una volta per tutte, la battaglia contro il digital divide”.

Sara Aschero

TI RICORDI COSA È SUCCESSO L’ANNO SCORSO A NOVEMBRE?
Ascolta il podcast con le notizie da non dimenticare

Ascolta "Un anno di notizie da non dimenticare 2024" su Spreaker.
SU