Riproponiamo qui uno degli articoli più letti della settimana appena conclusa, pubblicato martedì 5 agosto.
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Quarant’anni fa come oggi si verificava una delle più grandi sciagure stradali nel Cuneese dal Dopoguerra: 11 morti e 27 feriti.
La tragedia si consuma sulla strada che salendo da Vinadio al Colle della Lombarda porta al santuario di Sant’Anna, che con i suoi 2020 metri di altitudine è il più alto d’Europa, luogo particolarmente amato dai cuneesi.
È il 5 agosto 1985, un lunedì.
Alle 16.25 due pullman di linea dell’Ati partono dal piazzale del santuario per riportare a Cuneo i pellegrini.
Sulla zona è in corso un violento nubifragio.
In fase di discesa, nei pressi della vecchia presa dell’Enel, due auto che precedono i bus si bloccano improvvisamente, forse a causa di un guasto o di un piccolo incidente.
I conducenti dei due veicoli – così riferiscono le cronache di allora - si fermano e scendono dall'abitacolo.
In quel punto però, la carreggiata è particolarmente stretta.
Arrivano i due pullman, uno di seguito all’altro: il primo si sposta a sinistra procedendo a singhiozzo. Lo spazio è quanto mai stretto, ma riesce a passare.
Nel frattempo anche il secondo tenta il passaggio, ma non ce la fa e succede l’irreparabile.
Forse una manovra errata di qualche centimetro, complice la strada bagnata, forse il cedimento della sponda, sta di fatto che il mezzo scivola per qualche metro e poi precipita, capottando più volte.
In pochi minuti si consuma la tragedia.
Lo scenario che si presenta ai primi soccorritori è agghiacciante: il pullman è sventrato, ridotto ad un ammasso di lamiere, c’è sangue e fumo ovunque.
Nove persone vengono estratte prive di vita dall’abitacolo, altre due moriranno qualche giorno dopo negli ospedali di Cuneo e Savigliano dove erano state trasportate per le gravi ferite riportate.
Ventisette i feriti complessivi.
Le vittime e i feriti sono in larga parte della provincia di Cuneo con qualche presenza dal Torinese.
Provenivano – così ancora riferiscono le cronache - di Cuneo, Montanera, Castelletto Stura, Caraglio, Cervignasco (frazione di Saluzzo) e Torino.
Un drammatico fatto che ebbe vasta eco su tutti i media nazionali e del Midi francese.




