Gli anni passano, ma il ricordo resta. Era la notte tra l’11 e il 12 agosto 2020 quando persero la vita cinque ragazzi, cinque amici. Si chiamavano Samuele Gribaudo, Marco Appendino, Camilla Bessone, Nicolò ed Elia Martini. Avevano tutti 18 anni o giù di lì e volevano passare la notte di San Lorenzo con gli occhi all’insù, ma il destino ha deciso diversamente.
Da allora per tutta Italia sono i “ragazzi delle stelle” di Castelmagno, volati in cielo in una notte d’estate dopo esser andati a guardare le stelle cadenti all’Alpe Chastlar.
San Lorenzo, la notte delle stelle cadenti
«Guarda una stella cadente, esprimi un desiderio». Così ci dicevano da bambini. La notte di San Lorenzo è da sempre una di quelle notti in cui sognare con il naso all’insù. Tradizione vuole, infatti, che per ciascuna stella che si vede cadere (tecnicamente si tratta di meteore, le Perseidi, e scintillano grazie alla scia di polveri che penetrano nell’atmosfera terrestre bruciando) si possa esprimere un desiderio.
Vengono anche indicate come “Lacrime di San Lorenzo”, perché nel XIX secolo il massimo della loro frequenza avveniva proprio il 10 agosto, giorno in cui viene ricordato il Santo. Tra fede e leggenda, le meteore sarebbero le lacrime versate durante il suo supplizio e che vagano nei cieli, scendendo sulla terra nel giorno in cui il santo morì. Ma c’è anche un’altra storia che racconta che queste stelle cadenti siano i fuochi su cui arse vivo il Santo.
«E infine uscimmo a riveder le stelle», scrisse Dante Alighieri nell’ultimo verso dell’Inferno della sua Divina Commedia. Già, ma come e dove vederle? Lista di desideri alla mano, basterà guardare verso il quadrante Nord-Est della volta celeste, verso la costellazione di Perseo. Per individuare Perseo a occhio nudo, bisogna prima trovare Cassiopea (la costellazione che sembra una W). Sotto di essa sarà visibile la costellazione di Perseo.
Perché esprimiamo i desideri?
La parola desiderio deriva dal latino “desiderium”, ovvero “mancanza di stelle”. Fin dai tempi più remoti si credeva agli oroscopi e si riteneva che il destino fosse scritto nelle stelle, che potevano essere osservate nel cielo al momento della nascita di un individuo. Nel momento in cui una stella cade vuol dire che il destino non è più scritto e, nel brevissimo spazio di una notte (appunto quella di San Lorenzo) ogni uomo ha la possibilità di veder cambiare il proprio futuro. Per questo motivo, chi vede cadere una stella ha il diritto di esprimere un desiderio per il proprio futuro, nella speranza che la “caduta” di quella stella gli dia la possibilità di cambiare almeno un po’ il proprio destino e realizzare un sogno. In quest’ottica de-siderare significherebbe “spostare le stelle” o “alterare la posizione delle stelle” cioè, cambiare il proprio destino.
Il picco di osservazione e luoghi privilegiati
Il 10 agosto è il giorno canonico, ma ci sono i giorni successivi per vedere al meglio la pioggia di meteore. Il picco delle Perseidi è nelle notti tra l’11 e il 13 agosto. Al massimo si possono osservare mediamente fino a 100 meteore per ora, a patto di trovarsi nella seconda parte della notte. Per godersi al massimo questo spettacolo basta andare in riva al mare in qualche spiaggia lontana dalle luci artificiali che offuscano la visione del cielo. Consigliatissime anche la montagna o la campagna, dove il buio pesto e l’aria pulita renderanno perfetta l’osservazione, ma anche in città, se va bene, si può avvistare qualche lucina sulla quale imbarcare un sogno. Buona fortuna!





