Oggetto di culto e icona di femminilità, il bikini compie (già) 79 anni. Perché la storia del celebre costume a due pezzi che libera la pancia, scoprendo l’ombelico, è iniziata proprio il 5 luglio 1946. A presentarlo è stato un inusuale stilista francese, Louis Réard, che di fatto riprendeva un primo modello creato da Jacques Heim due mesi prima, l’Atome, pubblicizzato come il costume da bagno più piccolo al mondo.
La prima sfilata di Parigi
Inizialmente Réard non riuscì a trovare una modella che avesse il coraggio di indossarlo se non una spogliarellista diciottenne del Casino de Paris, Micheline Bernardini, che sfilò con un costume da bagno ancora più piccolo dell’Atome.
Per creare qualcosa di nuovo e innovativo forse si era ispirato ad alcuni mosaici antichi che ritraevano le atlete romane con un succinto costume che lasciava libertà di movimento per la pratica dell’atletica. Del resto, gli antichi romani facevano il bagno nudi e dunque non avevano bisogno di inventare un costume.
Effetto “bomba sexy”
Réard scelse il nome con grande cura, consapevole della potenza evocativa associata agli eventi atomici di quel periodo. Il suo prototipo era formato da triangoli di tessuto tenuti insieme da stringhe e fu chiamato “bikini”, proprio come l’Atollo delle Isole Marshall nel Pacifico, dove gli Stati Uniti avevano effettuato il primo bombardamento dell’operazione Crossroads, come test nucleare. Così, pensò lo stilista, sarà il bikini, come una bomba! E aveva ragione.
Réard voleva suggerire che il suo costume avrebbe avuto un impatto “esplosivo” sulla società, paragonabile a quello di una bomba. E, in effetti, il bikini sconvolse i costumi dell’epoca per le sue dimensioni ridotte.
Scandalo!
Mentre molti gridarono allo scandalo (il Vaticano lo definì immorale e peccaminoso), il successo fu incredibile. La stessa Micheline Bernardini ricevette 50mila lettere, moltissime dichiarazioni d’amore e altrettante proposte di matrimonio. Il bikini, con i suoi pochi centimetri di tessuto, diventava così un simbolo di una nuova era di libertà e audacia. Persino la sfilata a bordo delle piscine Molitor fu memorabile, tanto che nel 2016, per celebrare il 70° anniversario del bikini, è stata indetta per il 5 di luglio la Giornata mondiale del due pezzi, chiamata anche Bikini day.
Il contributo del cinema
In barba ai bacchettoni, il costume a due pezzi si è pian piano fatto strada: un contributo fondamentale l’ha fornito l’attrice Brigitte Bardot, che sfoggiò il sensuale capo nel 1953 sulle spiagge della Costa Azzurra, rappresentando un precedente che sarebbe stato difficile ignorare. Nel 1962 fu la volta di Ursula Andress nei panni della Bond girl in “Agente 007 Licenza di uccidere”, quando emergendo dall’acqua mostrò l’iconico bikini con la fascia in vita, recentemente battuto all’asta per 500mila dollari.
Nonostante la reticenza di una fetta del grande pubblico, sempre più donne avrebbero presto iniziato ad abbracciare questa “rivoluzione”, trasformando il bikini in un must per la spiaggia già dalla metà degli anni ‘60 e nei primi anni ‘70, quando il due pezzi sarebbe stato ufficialmente sdoganato sulle copertine di tutti i più importanti magazine di moda. Il resto è storia.
Il bikini oggi
Ora il bikini è sinonimo di normalità per molte donne in vacanza al mare. Ma per arrivare a questo punto, ha dovuto passare la prova del tempo, superare pregiudizi, cavalcare l’onda dell’emancipazione femminile. Brand e stilisti non possono così fare a meno di inserire all’interno delle loro collezioni la loro proposta di costumi. A proposito… Una delle tendenze di questa stagione? I bikini con laccetti, super sexy.
Che si tratti di un classico bikini a triangolo, di un audace topless o di un innovativo trikini, questo capo continua a rappresentare il progresso della moda e della società, riflettendo i mutamenti culturali in tutto il mondo.
Ogni volta che indossiamo un bikini, portiamo con noi un pezzo di quella storia, fatta di coraggio, innovazione e desiderio di libertà. È molto più di un semplice costume da bagno: è un simbolo di emancipazione e di cambiamento che continua a evolversi insieme a noi.





