Attualità - 02 luglio 2025, 16:34

"A bordo della Meraviglia": il racconto di una ferrovia che unisce territori, storie e comunità [VIDEO]

Presentato a Cuneo il progetto culturale dedicato alla Ferrovia delle Meraviglie, vincitrice del censimento FAI “I Luoghi del Cuore” 2020. Un’iniziativa che celebra il valore umano e paesaggistico della storica linea transfrontaliera, senza però trovare spazio di riconoscimento pubblico all’inaugurazione del tunnel del Tenda

Il tavolo dei relatori alla conferenza stampa di presentazione del progetto "A bordo della Meraviglia"

Il tavolo dei relatori alla conferenza stampa di presentazione del progetto "A bordo della Meraviglia"

È stato presentato questa mattina nel Salone d’Onore del Comune di Cuneo il progetto “A bordo della Meraviglia”, nato per celebrare e valorizzare la Ferrovia delle Meraviglie, la Cuneo-Ventimiglia-Nizza, vincitrice nel 2020 del decimo censimento FAI “I Luoghi del Cuore”, con oltre 75.000 voti. Una linea che non è solo infrastruttura, ma identità collettiva e paesaggio culturale da salvaguardare.

 L’evento ha visto la partecipazione di rappresentanti delle istituzioni locali, tra cui il vicesindaco Luca Serale (assente, come per l'inaugurazione della seconda canna del Tenda, la sindaca Patrizia Manassero), che ha ricordato il ruolo della ferrovia come "veicolo di fratellanza e diffusione culturale" e ha sottolineato l’importanza di "una intraprendenza continua per rendere onore a questa linea"

Presenti anche le assessore Cristina Clerico (Cultura) e Sara Tomatis (Turismo), mentre per il FAI sono intervenute la direttrice culturale Daniela Bruno, la responsabile del progetto “I Luoghi del Cuore” Federica Armiraglio, e Paola Musso di Intesa Sanpaolo, partner storico dell’iniziativa. Il progetto, curato dalla Scuola Holden di Torino, si sviluppa attraverso video-documentari, fumetti, installazioni fisiche e un sito dedicato, con l’obiettivo di raccontare,  più che restaurare, la ferrovia, la sua gente e il suo valore.

"Ci siamo chiesti: come si valorizza un luogo che non è un punto fisico ma una linea che attraversa nazioni?ha spiegato Daniela BrunoLa risposta è stata: raccontandolo. Perché se non spieghi che un luogo ha valore, nessuno ti aiuterà a salvarlo. E chi lo abita deve tornare ad esserne orgoglioso". Per questo il racconto ha scelto uno sguardo inedito, quello del fumettista Claudio Marinaccio, che ha viaggiato lungo l’antica Contea di Tenda trasformando ogni sosta in vignetta e memoria.

Accanto a lui, il regista Davide Cerreja Fus e l’autore Raffaele Riba hanno raccolto le voci dei territori: dai musicisti agli artigiani, dalle guide alpine agli apicoltori, protagonisti di un racconto che si è fatto video, parola e disegno. "Volevamo una narrazione fuori dagli schemi – ha spiegato Riba – e la scelta di Marinaccio è stata decisiva. Il disegno si sovrappone al video, restituendo tridimensionalità a un viaggio che spesso facciamo senza mai fermarci". 

Un progetto culturale, sì, ma anche sociale ed economico, come ha sottolineato Armiraglio: "La ferrovia è stata l’unico collegamento attivo dopo la tempesta Alex. È un luogo cruciale, non solo per il turismo, ma per la sopravvivenza e lo sviluppo di intere comunità". E mentre i fondi FAI (55.000 euro) e quelli della Fondazione CRC (30.000 euro) hanno reso possibile la realizzazione del progetto, le difficoltà non sono mancate. 

"È stato un lavoro complesso, quasi anomalo – ha detto Armiraglio – ma la passione delle persone ha superato tutto. Abbiamo scoperto una ricchezza umana straordinaria". 

Un entusiasmo condiviso anche da Federico Borgna, consigliere della Fondazione CRC: “Questo progetto è un punto intermedio di una storia lunga. Nel 2015 RFI la definiva un ramo secco. Oggi celebriamo il fatto che, invece, è ancora una linfa vitale per una comunità che si riconosce oltre i confini”. 

Proprio il concetto di “comunità senza confini” è stato il filo conduttore di molti interventi. Come ha ricordato Borgna: “75.000 persone non hanno solo cliccato. Si sono registrate, hanno dedicato tempo. Hanno riaffermato con forza che questa ferrovia non è solo infrastruttura, ma memoria condivisa, cultura europea, collante identitario”

Infine, una riflessione profonda di Daniela Bruno sul senso stesso della missione FAI: “Noi salviamo luoghi che nessun profitto salverebbe. Perché il nostro ritorno è culturale. Anche se si tratta di una malga sperduta o di una ferrovia che sembra superata. Perché ogni luogo ha dentro una storia, e raccontarla è il primo passo per salvarla. Questa ferrovia – ha concluso – parla delle aree interne, parla di chi ci vive e ci resiste. E meritava che qualcuno accendesse un riflettore. Ora che è acceso, spetta a tutti noi mantenerlo vivo”.

Al termine della conferenza stampa, abbiamo rivolto alcune domande all’assessora alla Cultura Cristina Clerico e alla presidente dell’ATL Gabriella Giordano, chiedendo un commento sul mancato accenno alla ferrovia durante l’inaugurazione della nuova canna del tunnel del Tenda, nonostante il ruolo centrale che ebbe nei giorni successivi alla tempesta Alex per il trasporto di soccorsi e generi alimentari nella Valle Roya isolata. 

"Sì, condivido – ha risposto l’assessora Clerico – ricordarsi nel 2025 quali siano i mezzi di trasporto più essenziali significa anche parlare della loro complementarietà. Forse l’emozione dell’inaugurazione ha fatto dimenticare il necessario collegamento, ma noi oggi siamo qui proprio per ribadire che la ferrovia era e sarà sempre più essenziale". 

Anche la presidente Giordano, pur assente alla cerimonia di venerdì scorso, ha espresso dispiacere per l’omissione: "Non lo sapevo, ma certo che dispiace. Perché nel momento in cui Tenda era completamente isolata, noi da Cuneo abbiamo inviato treni pieni di vettovaglie. Senza la ferrovia, le condizioni sarebbero state drammatiche. Non ricordarlo è stata sicuramente una mancanza".

Le parole dell’assessora Clerico e della presidente Giordano riportano l’attenzione su una dimenticanza  che pesa. In un momento celebrativo come l’inaugurazione del tunnel del Tenda, il mancato riconoscimento al ruolo fondamentale della ferrovia durante l’emergenza della tempesta Alex suona come una nota che stride con la memoria di chi ha vissuto quei giorni. 

"A bordo della Meraviglia" nasce anche per questo: per restituire voce e dignità a un’infrastruttura che non è solo un tracciato tra due Stati, ma un filo di umanità che ha tenuto insieme territori, persone e speranze quando tutto il resto era crollato.

Cesare Mandrile

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