Attualità - 20 maggio 2025, 10:40

La pianura braidese si tinge d’oro, lo spettacolo della colza in fiore

Un mare giallo di fiori che hanno rubato il colore al sole, cosa sono e perché vengono coltivati

Un campo di colza tra Bra e Cherasco

Un campo di colza tra Bra e Cherasco

Se ne parla ogni primavera, ma la meraviglia resta intatta. La colza, o brassica napus, illumina intere pianure al punto da sembrare la tavolozza di un quadro.

Lo spettacolo alla vista è suggestivo e affascinante, ma questo particolare tipo di fiore presenta caratteristiche che lo rendono utilizzabile anche in cucina e in ambito industriale, grazie all’estrazione dell’olio dalla pianta.

Da secoli il fiore giallo viene coltivato e lavorato per creare biocombustibile che alimenta mezzi agricoli e per i motori diesel. L’uso dell’olio derivato dai semi di colza ha origini piuttosto antiche: già nel Duecento era usato per l’illuminazione delle strade in Nord Europa.

Con il tempo, poi, si è sviluppato anche un uso alimentare, che ha reso la colza la terza coltura di olio di semi dopo soia e girasole. Anche la pianta in sé sarebbe commestibile, seppur ancora poco utilizzata nel nostro Paese.

Ma non finisce qui: la colza possiede anche proprietà officinali, grazie ai principi attivi presenti al suo interno. L’olio è ricco di grassi polinsaturi, omega 6 e omega 3, ottimi per la riduzione e la prevenzione di rischi cardiovascolari.

L’olio di colza, infine, è usato nella cura della persona. Infatti, è un grande alleato del cuoio capelluto: aiuta a combattere la forfora, a prevenire la caduta dei capelli e ad evitare che le punte si spezzino. Impiegato con una certa regolarità, l’olio di colza può fare veramente la differenza sui capelli, rendendoli più forti, idratati e lucenti. Da provare per credere.

Silvia Gullino

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