I nativi americani la chiamavano così, perché arrivava proprio nel mese in cui si potevano raccogliere i frutti fino a notte fonda, illuminati dai suoi raggi. Parliamo dell’affascinante Luna piena del Raccolto, che cadrà nella notte tra il 17 e 18 settembre e sarà “super”. Sarà un saluto speciale all’estate, che il 22 settembre lascerà la scena all’arrivo dell’autunno.
Non solo. Questo mese ci regalerà un’eclissi lunare parziale, che potrà essere osservata in Italia nelle prime ore del 18 settembre, con il punto dorato di Saturno a brillare nelle vicinanze.
Che cosa vuol dire Superluna
La definizione di Superluna non è mai stata adottata dall’International Astronomic Union, perciò resta non ufficiale. Quindi, con Superluna si intende quello che scriveva l’astrologo Richard Nolle nel 1979, secondo il quale una Luna piena o una Luna nuova è “Super” se arriva ad almeno al 90% del suo massimo perigeo (il punto dell’orbita lunare più vicino al nostro Pianeta). In altre parole, è una Superluna una Luna che dista dalla Terra non più di 361.885 km, misurata dai centri dei due corpi celesti. Come spiega Timeanddate, infatti, l’orbita della Luna attorno alla Terra non è un cerchio perfetto, ma ellittico, con un lato più vicino alla Terra rispetto all’altro. Di conseguenza, la distanza tra la Luna e la Terra varia durante il mese e l’anno (in media, tale distanza è di circa 382.900 chilometri).
Che cos’è un’eclissi parziale di Luna
Un’eclissi di Luna avviene quando l’ombra della Terra, illuminata dal Sole, oscura del tutto o parzialmente il nostro satellite, nel momento in cui quest’ultima è in fase di “piena” mentre Sole, Terra ed essa si trovano allineati in quest’ordine. In altre parole il Sole illumina la Terra, che proietta la sua ombra sulla Luna, la quale, se l’eclissi è totale, apparirà rossa perché tra tutte le componenti della luce bianca, la nostra atmosfera lascia passare solo questa parte (il fenomeno è chiamato scattering di Rayleight, lo stesso che ci fa apparire il cielo azzurro di giorno e rosso di sera).
Luna Piena del Raccolto, perché si chiama così
I nomi dei pleniluni sono generalmente legati alla tradizione dei nativi americani, in particolar modo a quella della tribù degli Algonchini, che ancora oggi è la più numerosa e più rappresentativa (e dunque più influente). Solitamente gli appellativi sono stati scelti per omaggiare piante, animali, fenomeni atmosferici e altri eventi naturali che avevano un impatto significativo sulla vita della comunità e poi adottati dai coloni europei. La Luna Piena del Raccolto ha una storia leggermente diversa. Settembre è il periodo in cui raccogliere fagioli, mais, riso selvatico e i principali alimenti della dieta indiana. Il grande lavoro di raccolta continuava anche di notte sotto la luce della Luna piena, prima dell’arrivo del primo gelo autunnale, da qui il nome.
Altri nomi della Luna piena di settembre
Ma non tutte le lune piene di settembre sono Lune del Raccolto. Questo nome è infatti specifico del plenilunio che si verifica a ridosso dell’equinozio d’autunno, che nel 2024 cade il 22 settembre. In alcuni casi il plenilunio più vicino all’equinozio d’autunno cade in ottobre; in questi casi la Luna Piena di settembre prende il nome di Luna Piena del Mais.
Il plenilunio di settembre è conosciuto anche con i nomi di Luna Bambina (Tlingit); Luna d’Autunno (Cree); Luna dalle foglie marroni (Lakota); Corn Maker Moon (Abenaki); Luna delle foglie che cadono (Ojibwe); Luna Foglia Gialla (Assiniboine), Luna del vino, Luna della vendemmia, Luna delle ghiande, Luna del riso, Luna dei Canti, Luna dei Cervi Scalpitanti, Luna del Gelso, Luna di Freschezza e altri ancora in base alla tradizione delle varie tribù indicate.
Tradizioni
Nella cultura cinese la Luna piena di settembre sancisce la Festa dei Tortini Lunari o Festa delle Lanterne, tra gli eventi più importanti del calendario cinese dopo il Capodanno lunare. Questo evento viene altresì celebrato in altre tradizioni asiatiche tra cui quella giapponese, coreana e indiana. Per i Giapponesi il plenilunio di settembre è considerato il più bello dell’anno, in alcune zone si svolgono vere e proprie feste per osservarlo.
Riti
Le giornate si accorciano visibilmente mentre la notte inizia ad allungarsi, e in questa fase di passaggio da una stagione ad un’altra la natura si mostra a noi nel suo lato più dolce: l’aria è tiepida e l’atmosfera gradevolissima. È giunto il momento di rilassarsi, dedicandosi all’armonia tra corpo e spirito, tornando il più possibile a contatto con la natura. Gli animali sono indaffarati nell’intento a mettere via le provviste in previsione dei mesi freddi, alcune specie migratorie si preparano al grande viaggio, ed anche per noi è tempo di fare conserve, preparare la legna da ardere, raccogliere i frutti di quanto seminato, anche metaforicamente. Questa meravigliosa Luna è quella più vicina al momento di passaggio tra l’estate e l’autunno. Dopo l’esuberanza della bella stagione, la Luna di settembre corrisponde a un tempo di bilanci e di equilibrio. Un altro rito è fare un bagno purificatore molto caldo a lume di candela, con essenze e aromi: mettere nell’acqua olio di gelsomino, qualche rametto di rosmarino, due cucchiai di sale. Non lo sentite già il benessere?
Silvia Gullino