Il sole e il cielo azzurro di domenica 15 settembre hanno accompagnato la 26^ marcia "Attraverso la Memoria". Tante persone hanno raggiunto il Colle di Ciriegia, ripercorrendo i sentieri di montagna attraverso i quali, nei giorni tra il 9 e il 13 settembre 1943, avvenne l'esodo di circa mille ebrei da Saint-Martin-Vésubie in Italia.
Fuggirono alla proclamazione dell'Armistizio che sancì la fine dell'alleanza dell'Italia con la Germania. Gli ebrei erano nella località francese in "residenza forzata" sotto il controllo delle autorità di occupazione italiane. Dopo l'8 settembre per sottrarsi alle persecuzioni nazifasciste gli ebrei concentrati a Saint Martin presero la via della Valle Gesso per cercare rifugio. Non tutti, nonostante il sostegno incondizionato di valligiani e borgarini, purtroppo riuscirono a trovare la salvezza. Di essi trecentotrentaquattro furono rinchiusi dai nazisti nel campo di concentramento di Borgo San Dalmazzo e poi deportati ad Auschwitz: la prima deportazione il 21 novembre del 1943, giorno nel quale per 331 persone si chiude per sempre la speranza di una vita libera; la seconda e ultima all'alba del 5 febbraio 1944, quando 26 ebrei partirono per Auschwitz attraverso il campo di transito di Fossoli.
Per il comune di Borgo San Dalmazzo era presente la sindaca Roberta Robbione e anche il nuovo comandante della compagnia carabinieri cittadina, il maggiore Luca Rossi.
L'assessora Cristina Clerico e il consigliere Claudio Bongiovanni sono intervenuti in rappresentanza del comune di Cuneo.
Per Entracque era presente il consigliere Francesco Giraudo; per Valdieri il consigliere Emanuele Lovera, mentre per il comune farncese di Saint-Martin-Vésubie c'era il consigliere Thierry Ingigliardi. Tra i partecipanti anche il presidente del Parco Alpi Marittime Piermario Giordano.
Nel corso delle orazioni è stato ricordato don Raimondo Viale, Giusto fra le Nazioni: il 25 settembre ricorreranno i 40 anni dalla sua morte.